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San Marino sta trattando per lo Sputnik. Beccari, "Preso contatti con il Fondo russo che lo commercializza"

“Entrerà presto sul mercato europeo" - dice il Segretario agli Esteri. "Lungimirante da parte di San Marino prendere in considerazione con anticipo anche questa possibilità".

di Monica Fabbri
13 feb 2021

Si rincorrono notizie, anche sulla stampa italiana, di trattative per la fornitura del vaccino Sputnik, il cui arrivo – dicono dalla maggioranza – sarebbe imminente. “Nessuna data certa" – corregge il Segretario agli Esteri, che però conferma: “Abbiamo preso contatti con il Fondo russo che commercializza lo Sputnik, analizzando per prima cosa caratteristiche ed evidenze di utilizzo, e stiamo avendo un dialogo continuo per verificare se sia possibile dare corso ad una fornitura in tempi celeri. Al momento il Paese è in una situazione di definizione di tutti questi aspetti. Sul tema vaccini non abbiamo nulla di concluso finché non sono a San Marino, anche perché ci sono da valutare tanti aspetti sul piano sia pratico che tecnico”.




Di vaccino Sputnik Beccari ha parlato il 28 gennaio nell'incontro a Roma con l'ambasciatore russo. Però smentisce la notizia di una prima fornitura gratuita. “Nessuna donazione, non stiamo seguendo strade di vaccini in via gratuita. Così come per il Pfizer, se arriveremo ad acquisire lo Sputnik lo acquisteremo”. La strada maestra rimane comunque quella con l'Italia, che Beccari si dice certo “porterà San Marino a ricevere la quantità di vaccino concordata”. Le complessità delle ultime settimane – spiega – sono dovute dalla necessità di “definire sul piano legale gli accordi con il fornitore, che andavano modificati tenuto conto dell'ingresso del nostro Paese, seppur in maniera indiretta, nel meccanismo di approvvigionamento. Sulla catena di fornitura ci sono ancora tutta una serie di incertezze in Europa. Alla luce dei due mesi di ritardo rispetto all'avvio della campagna europea, abbiamo sì diritto alle 50.000 dosi concordate relativamente al vaccino Pfizer, ma dobbiamo anche avere delle alternative che ci mettano al riparo da possibili inciampi. L'idea quindi di cercare altre strade è dovuto anche dal fatto di avere dei margini e dei stock extra nel caso si dovessero verificare problematiche. Nel caso in cui andremo ad approvvigionarci su altri canali sarà per quantitativi molto inferiori”.

Riguardo invece al fatto che lo Sputnik non abbia ancora l'autorizzazione Ema, “Ci sono già 20 Stati nel mondo che lo utilizzano, compreso uno europeo”, ricorda Beccari. “Sarà un vaccino che entrerà sul mercato europeo presto. Credo sia lungimirante da parte di San Marino prendere in considerazione con un po' di anticipo anche questa possibilità”.




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