Finanze: l'FMI non ci farà più sconti; occorre verificare credito per credito, ma San Marino non rischia il default

E' l'appuntamento autunnale più importante: a settembre il settore bancario e finanziario tornerà sotto la lente del Fondo Monetario. I riflettori sono puntati sui crediti deteriorati. Anche qui, come in Italia, si stanno studiando linee di intervento che verranno sottoposte all'attenzione degli esperti di Washington. Si ragiona sulla proposta del Pdcs di una Bad Company. “Non si può però pensare di risolvere tutto semplicemente trasferendo i crediti ad un soggetto del genere – avverte Giancarlo Capicchioni. La situazione è complessa e le soluzioni tutt'altro che facili. Le banche vanno liberate da questa montagna di crediti deteriorati per dare loro la possibilità di tornare alla redditività. Riguardo alla Bad Company: dovrà creare i dovuti equilibri fra settore privato e pubblico, perché non dovrà essere solo il settore pubblico a sobbarcarsi i crediti dubbi. Occorre inoltre fare una revisione approfondita credito per credito. ”
I problemi di San Marino sono simili a quelli di Islanda, Irlanda e Cipro, piccole economie che hanno dichiarato il default. Corriamo lo stesso rischio? Capicchioni ne è convinto, San Marino ce la farà. Ma per venirne fuori – dice - ci vorranno mesi o anni.
La maggioranza dovrà dunque trovare una strada condivisa. “Qualcuno - spiega Capicchioni - ha ricette troppo semplici”. Per settembre San Marino dovrà sottoporre al Fmi linee d'intervento “perché sono convinto – afferma - che non ci farà più sconti.”
Riguardo alla Riforma sulle imposte indirette, la Dc ha già avvertito che ci vuole tempo, che servono dati precisi. Insomma, non è da portare a fine legislatura.
“Noi siamo pronti da due anni – risponde a distanza il Segretario alle Finanze – il progetto di legge è consolidato, i dati ci sono. Manca solo l'aspetto politico”.

MF

Sentiamo il Segretario Giancarlo Capicchioni

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