Legge sviluppo: "Il confronto con le parti sociali è aperto" commenta il Segretario Zafferani

Come declinare le politiche a sostegno dello sviluppo economico. La Segreteria al Lavoro ha presentato il suo progetto di legge alle associazioni di categoria ed a quelle sindacali, queste ultime contestano metodo e filosofia.
"Troppa fretta e scarso confronto" commentano le sigle sindacali a margine dell'incontro. Il primo capo della norma prevede la modifica dell'articolo 69 della legge del 2013 che regolamenta gli incentivi per l'incremento dell'occupazione sotto aspetti fiscali e contributivi.
Nel testo è previsto un sistema di aliquote variabili a tutela dei lavoratori residenti e categorie deboli. Per chi assume non residenti scattano costi più alti se si supera la quota del 30%.  
Nell'ottica della "liberalizzazione" del mercato del lavoro viene introdotta anche la chiamata nominale per iscritti e non iscritti nelle liste.
Nel progetto di legge vengono fissati anche nuovi criteri per l'ottenimento della residenza per motivi economici abbassando il numero dei dipendenti assunti a 2. Per le residenze verrà in seguito previsto un tetto.
C'è poi la disciplina del part time imprenditoriale e gli incentivi all'esodo dalla pubblica amministrazione.
Rimangono aperti anche altri fronti da valutare con l'opportuno confronto: dalla costituzione di un fondo a garanzia del pagamento dei contributi veros lo Stato e i dipendenti in caso di chiusura dell'impresa alla semplificazione di organismi e commissioni. Nel video le interviste a Giuliano Tamagnini, segretario Csdl, Francesco Biordi, segretario USL, Riccardo Stefanelli segretario Cdls.

VA

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