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Si apre una nuova fase. Così il Psd saluta il referendum sull’Unione Europea

17 nov 2010
Si apre una nuova fase. Così il Psd saluta il referendum sull'Unione Europea
Si apre una nuova fase. Così il Psd saluta il referendum sull'Unione Europea
“Finalmente i sammarinesi potranno far sentire la loro voce”. Così il Psd saluta il referendum sull’Unione Europa e dice: “adesso è necessario far capire che non bisogna avere paura”. Per Gerardo Giovagnoli è il momento giusto. Comunque il rapporto con l’Italia va recuperato, ma iniziare il percorso europeo è fondamentale anche per far sapere che abbiamo capito qual è la strada da percorrere. “Lo spazio economico europeo o l’integrazione degli accordi esistenti - secondo il segretario del Psd - non sono scelte di cui il Paese ha bisogno. Inutile - dice - entrare per la finestra quando ancora non si è bussato alla porta”. “Buono il lavoro tecnico predisposto dalla Segreteria agli Esteri - aggiunge - ma la scelta deve essere politica e la campagna referendaria va vista come una opportunità”. Per il quorum servono 10.300 sì. Alcuni anni fa, un sondaggio vedeva la maggioranza della popolazione a favore di questa scelta. “Gli ultimi avvenimenti - dice Giovagnoli - hanno dato una ulteriore spinta. A questo punto - sottolinea il capogruppo del Psd - il confronto previsto in Aula sarà diverso e soprattutto non arriverà a conclusioni, per lasciare aperte le porte ai cittadini”. “Ma il tema - aggiunge Claudio Felici - non è più rimandabile. Nessun dogma”, sottolinea. “Siamo convinti che l’adesione sia la forma migliore e chiediamo a tutti di disporsi a questa scelta senza pregiudizi. Perché questo Paese deve avere il coraggio di mettere coraggio nelle cose da fare”.

Sonia Tura

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