Sì al Decreto sviluppo con possibilità di aggiustamenti

Il Decreto di sviluppo arriverà domani sul tavolo del Congresso di Stato. Un testo che fisserà i settori di “investimento da privilegiare” e sui quali coinvolgere e ricercare investitori esteri. Questa mattina se n'è discusso fra le forze della coalizione di maggioranza, e poi, nel pomeriggio, il confronto con le opposizioni e le categorie economiche. Il Segretario di Stato alle Finanze ha confermato la volontà di adottare il decreto, lasciando però aperta una possibilità di eventuali aggiustamenti. I 90 giorni necessari per procedere alla ratifica del decreto, potranno essere utilizzati per le verifiche del caso e per mettere in evidenza i possibili correttivi. A Gennaio la ripresa del tavolo per lo sviluppo, al quale saranno presi in considerazione alcuni temi specifici, come il passaggio al sistema IVA, lo sviluppo del settore turistico, in considerazione anche di quanto emerso nel dibattito consiliare sul piano strategico presentato dal Segretario Lonfernini, e il conseguente ordine del giorno. Poi il settore bancario e finanziario, che da tempo attende risposte.
La bozza finale del decreto non piace a Socialisti e UPR, che considerano il provvedimento “l'ennesima occasione persa da parte della maggioranza”. Ritengono sia lontano dalle certezze che servono ad un imprenditore, e in ritardo rispetto ad altri Paesi, come Svizzera, Austria, Slovenia e Malta, diretti competitors della Repubblica. Per le due forze di opposizione mantiene barriere che ne diminuiscono la competitività e impedisce lo sviluppo di un settore trainante, come il commercio.

Sergio Barducci

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