Sì al Milleproroghe, ma è sempre scontro sui vaccini. Burioni attaccato dai no vax

Al termine di una giornata di scontro politico sui vaccini, in Senato passa il decreto Milleproroghe, atteso alla Camera il prossimo settembre.

Il Milleproroghe è passato al Senato, con 148 sì, 110 no e 3 astenuti, ed approderà alla Camera alla ripresa dei lavori parlamentari, l'11 settembre.
Il decreto contiene anche la discussa proroga dell'obbligo vaccinale per nidi e materne, che slitta così al 2019-2020, ma essendo il provvedimento fuori tempo massimo per le iscrizioni, varrà l'autocertificazione dei genitori.
A Palazzo Madama è stato aspro scontro tra la presidente Alberti Casellati e il Pd, quest'ultimo tentava di ritardare in ogni modo l'ok al Milleproroghe, intervenendo con tutti i senatori, e la presidente richiamava al rispetto dei tempi. Al momento dell'approvazione il Pd, urlando “Vergogna”, ha sventolato foto con l'ultimo attacco via Twitter al virologo Roberto Burioni, da sempre nel mirino dei no vax: la foto, opportunamente ritoccata, lo ritrae imbavagliato davanti al noto drappo delle Brigate Rosse.
Contro lo slittamento anche le Regioni, che non escludono di ricorrere alla Corte Costituzionale.
Intanto è stato aperto dalla Procura di Roma il fascicolo sui presunti attacchi web al capo dello Stato Sergio Mattarella: i reati per i quali si procede sono attentato alla libertà del presidente della Repubblica e offesa al suo onore e prestigio.
In ultimo, è sempre stallo sui vertici Rai, dopo il no della commissione di vigilanza a Marcello Foa presidente. Domani dovrebbe essere fissato l'ufficio di presidenza della commissione, intanto intervengono Usigrai, Federazione stampa e Ordine dei giornalisti per dire che “il cda della Rai non può operare senza un presidente con nomina efficace da parte della vigilanza”.

Francesca Biliotti

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