Si riparte dalla spending review: si risparmia partendo dal Congresso

Un risparmio di almeno 800mila euro. E' il governo il primo ad attuare, concretamente, la spending review: ha infatti deciso in queste ore di confermare la formula prevista dalla legge dell'81, riguardo agli staff di segreteria che saranno così ridotti al minimo, solo segretari particolari e addetti di segreteria. Le nomine degli 8 direttori di dipartimento verranno invece decise l'8 gennaio, alla prima riunione del congresso: al momento si fanno solo i nomi di Vito Testaj, per il dipartimento Turismo e Cultura, e quello di Nadia Lombardi per Industria e Lavoro. Parte subito, da gennaio, l'attività di spending review, un processo di analisi e revisione della spesa complessiva, a cominciare dalla Pa. Il report dovrà essere pronto entro fine maggio, a redarlo un comitato di 5 persone, 3 nominate dal congresso, due dal Consiglio grande e generale, da maggioranza e opposizione. Circa l'attuazione della patrimoniale, il decreto dovrà essere emanato entro il 31 gennaio; entro il 31 marzo, dovranno arrivare il progetto di legge sull'immobiliare pubblica e il decreto per disciplinare il regime di applicazione di uno sgravio fiscale da riconoscere ai frontalieri. Entro il 30 aprile è prevista l'elaborazione di un piano strategico pluriennale di sviluppo economico. Entro il 30 giugno il governo si è impegnato a realizzare un progetto di pubblicità e trasparenza dei contratti di fornitura di beni e servizi, mentre entro il 30 settembre dovrà arrivare una proposta di legge per introdurre il sistema d'imposta sul valore aggiunto, l'IVA.

Francesca Biliotti

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