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Silvio Berlusconi sancisce di fatto l'apertura della crisi di governo

28 set 2013
Silvio Berlusconi sancisce di fatto l'apertura della crisi di governo
Silvio Berlusconi sancisce di fatto l'apertura della crisi di governo
A stretto giro sono arrivate anche le dichiarazioni di Angelino Alfano. "I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni» ha fatto sapere il ministro dell'Interno, dicendo di parlare a nome di tutta la delegazione del Popolo della Libertà. L'apertura della crisi di governo, nell'aria da giorni, arriva alla fine di una giornata politica estremamente tesa. Iniziata con la memoria difensiva con la quale il Cavaliere ha chiesto la ricusazione di alcuni membri della giunta del Senato che dovrà decidere della sua decadenza. Durante la quale il Premier Letta ha annunciato la richiesta di condivisione di quattro punti fondamentali per andare avanti: "legge di stabilità coraggiosa", "separazione delle vicende della giunta da quelle governo", nuova legge elettorale, e "un programma che dichiaratamente arrivi al 2015, almeno per riuscire a superare il bicameralismo". Inutili visto l'epilogo le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha invitato alla fiducia e al senso della continuità “Abbiamo bisogno che il Parlamento discuta e lavori, non che ogni tanto si sciolga. Non di campagne elettorali a getto continuo, ma di risolvere i problemi concreti". Il Cavaliere ha attaccato frontalmente il presidente del consiglio, in merito alla decisione di congelare l'attività di governo, determinando in questo modo l'aumento dell'Iva. “Una scelta inacettabile- ha detto Berlusconi- una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo”.

Sara Bucci

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