SSD punta i riflettori sulla legalità

“Non ci rassegniamo al declino economico, sociale ed etico del paese, rappresentiamo la speranza concreta di cambiamento”. Con queste parole Simone Celli a nome di SSD apre l'ultima settimana di campagna elettorale. Scendono in campo anche volti storici che non si sono ricandidati:
Ivan Foschi e Francesca Michelotti riportano al centro del dibattito la legalità, a cui la coalizione Adesso.sm ha dedicato un capitolo del programma. E' questa – dice Celli – la linea di
demarcazione rispetto agli avversari: la difesa di tutte le istituzioni di garanzia - dalla magistratura a Banca Centrale – nel loro ruolo autonomo e indipendente. “Finalmente abbiamo una strategia chiara, è stato avviato un percorso di trasparenza”, ribadisce Giuseppe Maria Morganti. Le altre coalizioni – aggiunge - stanno cercando di rallentare questo processo. Vanessa d'Ambrosio mette l'accento sulla certezza del diritto per lo sviluppo; Susanna Ragini parla di informatizzazione e riduzione del regime concessorio. Tornando alla legalità, per Foschi chi istilla il sospetto avvelena il pozzo da cui tutti dobbiamo abbeverarci. SSD mette poi in guardia da tentativi di conservazione e restaurazione. Oltre alla minaccia di chi vuole tornare al passato nascondendo la verità – avverte – c'è infatti chi si propone come nuovo usando la demagogia come arma, esasperando i problemi e facendo appello alla rabbia della gente. Vediamo in entrambi – afferma la Michelotti – innaturali complicità nella gestione delle materie vitali per la Repubblica.

MF

Nel servizio l'intervista a Giuseppe Maria Morganti

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