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Sul suo tavolo del Congresso di Stato, lettera di protesta alla Vicini

27 dic 2007
Il Comandante Albina Vicini
Il Comandante Albina Vicini
La lettera di protesta, nelle intenzioni, doveva restare riservata. Rivela uno stato di disagio all’interno della Polizia Civile che era già emerso in altre occasioni, a partire dal 2001.
La situazione da allora – a detta dell’associazione tutela lavoratori – si è incancrenita. A confermarlo, il fatto che già 10 agenti, hanno lasciato il corpo, rispondendo ad interpelli della Pubblica amministrazione ed altri intenderebbero fare altrettanto.
Nella lettera si parla di struttura gerarchica “fatiscente”, di dispersione dell’esperienza maturata in passato, di mancanza di dialogo dei subalterni con i vertici, della mancanza di un programma di sviluppo del corpo, di incongruenza dei dirigenti che si contraddicono tra loro. E ancora situazione preoccupante per il servizio anticendio, con agenti autisti che hanno rinunciato al rinnovo della patente c per guidare i mezzi, coperte ignifughe scadute; sede del comando fuori controllo con 4 delle sei videocamere di sorveglianza, fuori uso da anni: kit per l’alcoltes che rimangono chiusi negli armadi, divise usurate, chiusura improvvisa della palestra interna. L’associazione lavoratori interna, pur non citandola implicitamente, chiama in causa la comandante Albina Vicini, attribuendogli una gestione personalistica della cosa pubblica. La comandante nonostante tutto ciò si dichiara serena anche se è ovviamente amareggiata. Attende eventuali sviluppi per poi poter fornire la sua versione dei fatti a chi di dovere, nel caso qualcuno lo ritenesse di una qualche utilità. Informalmente ci rivela che ha una risposta ad ogni osservazione estesa nella lettera. I rilievi in effetti sono gravi, ma sono espressione di una parte, e quindi non possono essere considerati come una verità oggettiva.
“La lettera – commeta il segretario agli interni Valeria Ciavatta - segnala fatti su cui il congresso ha preso decisioni in passato”. La Ciavatta menziona: l’assunzione di 18 nuovi agenti; il rinnovo del parco mezzi, le attrezzature, la video sorveglianza interna al comando, la sostituzione del 90 per cento dei personal computer. Alcune esigenze – ha detto Valeria Ciavatta – sono note e l’intero governo ha dato il segno di avere il massimo riguardo delle esigenze della Polizia Civile, altre sono state poste in esecuzione immediatamente. Altre questioni, che sembrano essere le più spinose, saranno all’esame del prossimo congresso di stato, per i provvedimenti da adottare. Ma si tratta di problemi interni che – per il segretario – non hanno nulla a che fare né con le istituzioni, né con il comandante”

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