Verso lo sviluppo delle telecomunicazioni: San Marino e ZTE Corporation, leader mondiale del settore, consolidano la partnership. Il colosso cinese sarà fornitore di tecnologie e infrastrutture. Il progetto Polab non verrà accantonato, bensì integrato con il nuovo piano che punta a dare al Paese una rete mobile attiva e funzionante – di proprietà dello Stato – in cui gli operatori privati possano entrare pagando i canoni dovuti rispetto al traffico che genereranno sul territorio. Oltre a Telecom già presente sul Titano, anche Wind Tre ha manifestato per iscritto il proprio interesse. Discorso tuttora aperto invece con Vodafone.
La gestione della rete sarà demandata ad una newco che farà capo all'Azienda di Stato per i Servizi: “Insieme – precisa il Presidente AASS, Federico Crescentini – venderemo l'infrastruttura su cui poi gli operatori offriranno i loro servizi”. La tecnologia ran sharing garantirà pali meno alti, la possibilità di accogliere più operatori su una sola antenna, il maggior controllo dei dati del traffico e quindi sugli introiti per lo Stato. Al Comitato tecnico paritetico, già insediato, il compito di studiare l'ubicazione dei siti. Nel business plan le prime stime prudenziali su costi e ricavi, illustrate da Jaume Salvat, consulente AASS e già amministratore delegato di Andorra Telecom: su un orizzonte di 25 anni calcolati guadagni per 135 milioni, a fronte di 80/90 milioni di spese, con un utile finale pari a 40/50 milioni, il 10%, corrispondenti a circa 5 milioni di introiti l'anno. Nel 2018 – valuta Salvat - si parla per l'AASS di un investimento di meno di 10 milioni, ma per completare il progetto occorreranno almeno 2-3 anni”. “Mentre per la fibra – prevede il Segretario di Stato Marco Podeschi – lavori ultimati entro dicembre”.
Grazie alla collaborazione con ZTE, poste le basi anche per la realizzazione di un training center per la formazione di figure professionali per la gestione della rete".
sp
Nel video le interviste ad Andrea Zafferani, Segretario di Stato per le Telecomunicazioni e Hu Kun, Amministratore Delegato ZTE Italia.
La gestione della rete sarà demandata ad una newco che farà capo all'Azienda di Stato per i Servizi: “Insieme – precisa il Presidente AASS, Federico Crescentini – venderemo l'infrastruttura su cui poi gli operatori offriranno i loro servizi”. La tecnologia ran sharing garantirà pali meno alti, la possibilità di accogliere più operatori su una sola antenna, il maggior controllo dei dati del traffico e quindi sugli introiti per lo Stato. Al Comitato tecnico paritetico, già insediato, il compito di studiare l'ubicazione dei siti. Nel business plan le prime stime prudenziali su costi e ricavi, illustrate da Jaume Salvat, consulente AASS e già amministratore delegato di Andorra Telecom: su un orizzonte di 25 anni calcolati guadagni per 135 milioni, a fronte di 80/90 milioni di spese, con un utile finale pari a 40/50 milioni, il 10%, corrispondenti a circa 5 milioni di introiti l'anno. Nel 2018 – valuta Salvat - si parla per l'AASS di un investimento di meno di 10 milioni, ma per completare il progetto occorreranno almeno 2-3 anni”. “Mentre per la fibra – prevede il Segretario di Stato Marco Podeschi – lavori ultimati entro dicembre”.
Grazie alla collaborazione con ZTE, poste le basi anche per la realizzazione di un training center per la formazione di figure professionali per la gestione della rete".
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Nel video le interviste ad Andrea Zafferani, Segretario di Stato per le Telecomunicazioni e Hu Kun, Amministratore Delegato ZTE Italia.
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