Toghe sotto accusa

Toghe sotto accusa.
La politica ha fatto la sua parte. Adesso, per il Tribunale, è arrivato il momento di fare altrettanto. Il Segretario di Stato per la Giustizia Augusto Casali critica, con asprezza, la situazione interna alla magistratura e dice: “basta con i capricci e con le ripicche. E’ finito il tempo di fornire alibi a questi signori”. Poi Casali rincara la dose e aggiunge: “diamo ai magistrati ancora un po’ di tempo per dimostrare che le cose sono cambiate, altrimenti la politica deve prendere posizioni drastiche. E lo strumento c’è: l’ordinamento giudiziario”. Parole dure, quelle di Casali, condivise da maggioranza e opposizione. “Oggi - ha aggiunto - ci sono risorse economiche e umane. Quindi il tribunale deve funzionare con l'efficienza necessaria". La separazione dei poteri è sacrosanta, così come l'autonomia della magistratura ma, ha concluso Casali, "la politica e il Paese non possono essere ostaggio del tribunale e di gruppi di magistrati che se ne stanno approfittando troppo”.
Per Fiorenzo Stolfi quella di Casali è la posizione più giusta in questo momento. L’esponente del Psd concorda sul fatto che la politica ha dimostrato capacità ed equilibrio. “Siccome le situazioni interne al tribunale non migliorano, il legislatore - sottolinea Stolfi - deve metterci le mani”. Il confronto è nato durante la presa d’atto delle dimissioni del neomagistrato Giacomo Nicolucci, sostituito da Isabella Pasini. “Su queste dimissioni - per Tito Masi - si è tentato di innescare una polemica sollevata da alcuni giudici per colpire il Magistrato dirigente”. Poi il Presidente della Commissione di Giustizia torna sul processo Biagioli e definisce “incredibile” che non si riesca a portare a conclusione un processo così importante. “Vale la pena ricordare - aggiunge - che riguarda l’alibi che sarebbe stato fornito dall’allora comandante della Gendarmeria a un componente della banda della Magliana. Occorre - conclude Masi - un moto d’orgoglio perché già troppi processi sono andati in prescrizione”.
In sede di comunicazioni i Democratici di Centro hanno presentato un ordine del giorno per chiedere un riferimento sulla delibera adottata, in giugno dalla Commissione per le Politiche Territoriali che autorizza l'elaborazione di uno studio dei piani particolareggiati delle aree naturalistiche. Le aree tutelate, ricorda l'ordine del giorno, riguardano il 50% del territorio sammarinese. "Non vorremmo - concludono i DdC - che si realizzi un piano regolatore strisciante". La sessione, sospesa per la nomina della Reggenza, è arrivata all’esame delle istanze d’arengo. Respinta la richiesta di realizzare un cimitero nella zona di Falciano.

Sonia Tura

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