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Trattativa Stato-mafia: dal Quirinale accuse di torbide manovre destabilizzanti

31 ago 2012
Trattativa Stato-mafia: dal Quirinale accuse di torbide manovre destabilizzanti
Torbide manovre destabilizzanti, manipolazioni e falsità, risibili tentativi di ricatto: così il Quirinale definisce gli attacchi a Napolitano sulla presunta trattativa Stato-mafia. Solidarietà bipartisan, ma Idv e Lega incalzano mentre resta diviso il Pdl. Oggi il procuratore antimafia Grasso interviene alla festa del Pd a Reggio Emilia. Intanto ieri sera, alla trasmissione Piazza Pulita il magistrato Antonio Ingroia ha detto che "Il Capo dello Stato è sotto attacco ma non da parte della Procura di Palermo". Se la Consulta darà ragione al Capo dello Stato nel conflitto di attribuzione con la Procura di Palermo, ha aggiunto, "non ci saranno ripercussione né sull'inchiesta" sulla presunta trattativa Stato-mafia, "né sul nostro lavoro". "Il problema è come verrà usata da alcune parti politiche" la decisione della Corte, "è la strumentalizzazione del conflitto".
E questa mattina il Ministro Annamaria Cancellieri in un'intervista ha dichiarato "Sono fatti inaccettabili". "Noi siamo di fronte ad una istituzione davanti alla quale tutti dobbiamo portare rispetto e considerazione. Nel momento in cui un Paese perdesse certi principi che sono fondamentali per il vivere civile - ha aggiunto - credo che sia un Paese che smarrirebbe se stesso". Riferendosi poi alla pubblicazione delle presunte intercettazioni sul settimanale Panorama, il ministro ha affermato che "sono cose che non possono essere consentite perché non si può consentire che la piùalta istituzione dello Stato venga posta in questa maniera all'attenzione e venga in qualche modo offuscata la sua immagine perché è un'immagine di altissima specchiatura". "Io credo - ha precisato - che bisogna distinguere la necessità delle intercettazioni", "uno strumento preziosissimo che ha portato a risultati veramente molto significativi in tantissime inchieste", ma "contemporaneamente non si può sopportare cose di questo genere. La pubblicazione - ha concluso - deve seguire delle regole molto serie e molto precise e poi comunque qui parliamo del Capo dello Stato che non dev'essere nemmeno intercettato, cioé, non è nemmeno pensabile che si possa intercettare il Capo dello Stato".

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