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UE: il Segretario Renzi riferisce in aula sull'accordo di associazione

24 apr 2019
Aula del Consiglio
Aula del Consiglio

In avvio di dibattito il Segretario di Stato agli Affari Esteri Renzi ha integrato il riferimento cominciato nella sessione di marzo, con alcune considerazioni sull’ultima tornata negoziale, tenutasi a Bruxelles, un paio di settimane fa. Renzi ha detto che gli incontri bilaterali – quindi senza Monaco ed Andorra – con la commissione Ue si sono intensificati e si è entrati nel merito delle clausole di salvaguardia a cui punta San Marino, anche in vista di una possibile “parafatura” dell’accordo entro l’estate. Ma quali sono, quelle che vengono definite “le linee rosse”?

Riguardano la libertà di circolazione delle persone e dei lavoratori, il pieno accesso al mercato unico per le imprese eliminando, quindi, il famigerato documento T2 per le esportazioni, l’integrazione in europa del settore bancario e finanziario. L’obiettivo – ha detto Renzi – è ottenere maggiori diritti e opportunità in cambio di obblighi a cui già ora siamo tenuti, con la convenzione monetaria e con l’accordo di unione doganale. In tutta questa partita – ha precisato Renzi – è fondamentale il ruolo dell’Italia, paese membro Ue, di cui San Marino è un’enclave.

Sono 55 gli iscritti a parlare sull’accordo di associazione e dal dibattito che si è tenuto finora è emerso un pieno sostegno al negoziato da parte dei consiglieri di maggioranza. Dai parlamentari d’opposizione non sono emerse contrarietà al raggiungimento di un accordo di associazione, ma sono state indirizzate critiche alle modalità con cui il negoziato è stato finora condotto. C’è chi ha parlato di autoreferenzialità, affermando che l’accordo deve essere del paese e non del solo governo . Le linee rosse, che sono state definite – è stato detto – deve essere il parlamento a deciderle e non il Congresso di Stato. Ci deve essere ampia condivisione - non solo politica - anche per evitare il rischio di rifiuto, citato come pericolo nella raccomandazione “Lopez Aguilar” approvata dal Parlamento Europeo a larga maggioranza.

Questo, dunque, a grandi linee il tenore del dibattito sull’accordo Ue ma nel frattempo, fuori dall’aula, c’è stato anche il primo incontro tra maggioranza e opposizione per scrivere insieme un dispositivo, successivo al “salvabanche”, che consenta l’iniezione di liquidità da parte di Banca Centrale in banca Cis – o altre banche eventualmente in difficoltà - evitando che ne traggano beneficio i soci dell’istituto di credito, che non hanno voluto ricapitalizzare. L’ultima parola sull’iniezione di liquidità, o sulle fidejussioni, dovrebbe essere in ogni caso di pertinenza politica. La seduta si interromperà alle 20 e il dibattito sull’accordo Ue riprenderà domani nella seduta che comincerà alle 14.

l.s.


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