
Il Consiglio parla del percorso per il riconoscimento dello Stato di Palestina e lo fa a poche ore dagli ultimi bombardamenti su Gaza e all'indomani del premier time alla Camera, con lo scontro feroce tra la Meloni e le opposizioni proprio su Israele.
Nel parlamento sammarinese, al contrario, si respira un clima diverso. Al netto delle singole posizioni, c'è la volontà di inviare un segnale di unità. Vita, pace, dignità, diritto all'esistenza sono temi che riguardano tutti ma la cosa più complessa, quando si parla di un conflitto che dura da quasi un secolo, è mantenere equilibrio. Altrettanto difficile non farsi prendere dall'emotività. San Marino, in rottura con l'atteggiamento cauto e attendista del passato, lo scorso agosto si è esposto con un ordine del giorno. Anche oggi l'Aula concorda: non si può rimanere inermi, e coglie l'invito del Segretario agli Esteri di uscire dagli schemi ideologici. Dopo l'accreditamento dell’Ambasciatrice palestinese, San Marino – afferma Luca Beccari – ha sostenuto la Palestina come membro effettivo in sede Onu. “Non siamo anti-israeliani” – chiarisce - “noi condanniamo l'escalation di violenza. E questo Israele lo sa”.
Riguardo al riconoscimento pieno della Palestina, "i ministri di molti paesi – dice - si interrogano su un elemento bloccante: confini, capitale, governo. La conferenza francese/saudita di giugno, a NY, cercherà un approccio comune. “Sarà per noi l'occasione – sottolinea Beccari – di diventare parte del dibattito interazionale, con un ruolo da protagonista”.
La maggioranza presenta un ordine del giorno che, tra le altre cose, invita a nominare un ambasciatore sammarinese in Palestina e a collaborare con quei paesi che sostengono il principio dei due popoli, due Stati. “Non possiamo restare neutrali di fronte all'ingiustizia né timidi davanti alla storia”, che ci chiede da che parte stiamo. E noi, con fermezza e con coscienza – afferma Lorenzo Bugli - possiamo rispondere: dalla parte della pace, della giustizia e della dignità umana”. Diversi consiglieri usano la parola “genocidio”: “Stiamo assistendo inermi – afferma Giuseppe Maria Morganti - al più grande sterminio di innocenti della storia moderna. Senza Gaza il mondo muore perché in quella terra l'esercito israeliano sta seppellendo sotto corpi di 20.000 bambini diritto internazionale e diritti umani”.
“Se il diritto internazionale cade a pezzi – avverte Antonella Mularoni - rischiamo di trovarci tutti dentro la terza guerra mondiale senza essere capaci di risolvere i problemi più importanti che il mondo sta affrontando”.
Su temi come questi “non c’è maggioranza o opposizione, nemmeno destra o sinistra. Non devono esserci bandierine - dice Carlotta Andruccioli - ma la coscienza di ciascuno di noi”. “Risponderemo di quello che non stiamo facendo a Gaza. Il resto del mondo ci guarda e ci giudica” afferma Giovanni Zonzini, che invita il paese ad assumere una “posizione morale e politica chiara: riconoscere lo Stato di Palestina, nei confini del 67, con capitale Gerusalemme Est, con governo dell'Anp". Iro Belluzzi, al di là dei confini e della capitale, invita San Marino a riconoscere lo Stato di Palestina già oggi.
Il banco di prova dell'unità dell'Aula sarà un ordine del giorno condiviso. Per Andrea Menicucci di RF quello della maggioranza è però troppo blando: non è sufficiente definire “sproporzionata” la risposta di Israele all'attentato terroristico di Hamas. Per Michela Pelliccioni di DML occorre dare maggior peso all'attività di San Marino negli organismi internazionali. Si dice deluso Matteo Zeppa di Rete, che chiede nell'odg una data certa: “La politica dell'attesa non salva le vite”, e fa una proposta forte: l'interruzione dei rapporti diplomatici con Israele. Mentre il Segretario Andrea Belluzzi chiede che venga maggiormente valorizzato il termine “pace”.
La politica non vuole però dividersi su un tema così importante e dopo un confronto serrato Giovanni Zonzini presenta un odg sottoscritto da tutte le forze politiche che impegna il Governo a: riconoscere lo Stato di Palestina entro l'anno; collaborare con gli Stati che hanno espresso la medesima volontà; confermare l’impegno di San Marino in tutte le sedi internazionali a favore della realizzazione del principio “due Popoli, due Stati”; nominare un rappresentante diplomatico sammarinese presso il governo Palestinese; intensificare, in collaborazione con le organizzazioni umanitarie, l'aiuto e l'assistenza alle popolazioni colpite; continuare a sostenere, in ambito ONU, il processo di ammissione della Palestina come membro effettivo dell’Assemblea Generale; promuovere ogni iniziativa per la fine delle ostilità, la liberazione degli ostaggi, la protezione dei civili e la ripresa del dialogo tra le parti; difendere e sostenere ruolo e lavoro svolti dalla Corte Internazionale di Giustizia e dalla Corte Penale Internazionale; riferire alla Seconda Commissione Consiliare Permanente sugli sviluppi.
L'odg viene approvato all'unanimità, con applauso finale.