Unione sovietica, anniversario dell’inizio della disgregazione

Unione sovietica, anniversario dell’inizio della disgregazione.
Vent’anni fa, all’alba, Mikhail Gorbaciov e sua moglie Raissa furono arrestati in Crimea dove erano in vacanza; contemporaneamente carri armati e reparti di fanteria motorizzata occupavano i punti strategici di Mosca. Un golpe, scattato poche ore prima. Ad organizzarlo un gruppo di “falchi” del Partito Comunista deciso a bloccare il corso della perestrojka oltre alla glasnost dello stesso Gorbaciov. Un percorso che avrebbe, di fatto, dissolto l’Unione Sovietica anche per la voglia di indipendenza di molte repubbliche dell’Unione.
Fu l’immediata reazione di Boris Eltsin a fare a pezzi il piano. Eltsin corse davanti al parlamento, arringò la folla dalla torretta di un carro armato; una immagine che fece il giro del mondo.
La folla obbedì, eresse barricate per impedire ai militari di arrivare al Parlamento; i reparti speciali disubbidirono, non vollero usare la forza contro i moscoviti; si fermarono.
I golpisti allora cercarono una mediazione con Gorbaciov che, come risposta, li fece arrestare a sua volta due giorni dopo non appena poté rientrare a Mosca.
La vicenda consegnò in pratica il potere a Eltsin, la disgregazione dell’Urss ebbe una forte accelerazione, completata ufficialmente il 26 dicembre 1991. Un Natale rimasto impresso nell’immaginario collettivo per l’ammaina bandiera “rossa” dal pennone più alto del Parlamento.
g.m.f.

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