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Uniti per la pace: unanimità al riconoscimento dello Stato di Palestina entro il 2025

A Giugno conferenza francese/saudita per cercare un approccio comune. Beccari: “Sarà per noi l'occasione di diventare parte del dibattito internazionale, con un ruolo da protagonista”

di Monica Fabbri
15 mag 2025
Consiglio Grande e Generale
Consiglio Grande e Generale

Il riconoscimento dello Stato di Palestina entra in Consiglio a poche ore dagli ultimi bombardamenti su Gaza e all'indomani del premier time alla Camera, con lo scontro feroce tra la Meloni e le opposizioni. A San Marino, però, si respira un clima diverso. Sul conflitto in medioriente la politica vuole inviare un segnale di unità. E ci riesce: dopo un confronto serrato, tutte le forze sottoscrivono un ordine del giorno – votato all'unanimità – che dà mandato al Governo di riconoscere lo Stato di Palestina entro il 2025. Ci si arriva dopo un dibattito partecipato, aperto dal riferimento del Segretario agli Esteri. Ad agosto San Marino ha rotto con l'atteggiamento cauto e attendista del passato, accreditando a gennaio l’Ambasciatrice palestinese. Percorso che è poi proseguito – informa Luca Beccari – con il sostegno della Palestina in sede Onu. “Non siamo anti-israeliani” – chiarisce - “condanniamo l'escalation di violenza. E questo Israele lo sa”.

Tutti concordano sulla necessità di agire: “Non possiamo restare neutrali di fronte all'ingiustizia né timidi davanti alla storia” – dice Lorenzo Bugli; “Stiamo assistendo inermi – accusa Giuseppe Morganti - al più grande sterminio di innocenti della storia moderna”. Oltre alla tragedia dei bambini uccisi, affamati, orfani e mutilati, c'è grande preoccupazione per quello che Enrico Carattoni definisce il “martirio del diritto interazionale”, “un problema anche per noi – avverte – considerando che San Marino si nutre di multilateralismo”. Su questi temi “non c’è maggioranza o opposizione, nemmeno destra o sinistra, ma la coscienza di ciascuno di noi”- afferma Carlotta Andruccioli. Giovanni Zonzini invoca una “posizione morale e politica chiara”: riconoscere lo Stato di Palestina nei confini del 67, con capitale Gerusalemme Est, con governo dell'Anp”. Mentre i Consiglieri prendono la parola, dietro le quinte si lavora ad un ordine del giorno condiviso. Quello della maggioranza, infatti, non piace. RF lo giudica “troppo blando”, per DML occorre dare maggior peso all'attività negli organismi internazionali mentre Rete critica l'assenza di una tempistica precisa. Ma il tema è troppo importante per mostrarsi al mondo divisi e la mediazione dà i suoi frutti. Oltre a riconoscere lo Stato di Palestina entro l'anno, il Governo dovrà collaborare con gli Stati che hanno espresso la medesima volontà; confermare l’impegno di San Marino in tutte le sedi internazionali a favore del principio “due Popoli, due Stati”; nominare un rappresentante diplomatico sammarinese presso il governo Palestinese; intensificare aiuto e assistenza alle popolazioni colpite; continuare a sostenere, in ambito ONU, il processo di ammissione della Palestina come membro effettivo; promuovere ogni iniziativa per la fine delle ostilità, la liberazione degli ostaggi, la protezione dei civili e la ripresa del dialogo tra le parti; difendere e sostenere la Corte Internazionale di Giustizia e la Corte Penale Internazionale.

È la degna conclusione di una mattinata intensa. E l'approvazione all'unanimità viene salutata con un lungo applauso. Del conflitto israelo-palestinese si parlerà a Giugno, a New York, durante la conferenza francese/saudita organizzata per cercare un approccio comune. “Sarà per noi l'occasione – sottolinea Beccari – di diventare parte del dibattito internazionale, con un ruolo da protagonista”.

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