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Vaccini: la politica s'infiamma su strade intraprese e nuove da percorrere

di Monica Fabbri
10 feb 2021
Vaccini: la politica s'infiamma su strade intraprese e nuove da percorrere

Nessuna contrarietà a vaccini non approvati da Ema – ha ribadito ieri sera a RTV il Segretario Ciavatta – a patto che ci sia un mandato dall'Aula Consiliare. “La politica deve tentare tutte le strade”, ha dichiarato in Commissione Sanità  Maria Luisa Berti. “Se ad oggi c'è uno stallo dovuto alla produzione mondiale dei vaccini certificati Ema – ha continuato il consigliere di NPR – è nostro dovere valutare strade alternative e avviare interlocuzioni con case produttrici come quella dello Sputnik”. Concorda Gaetano Troina di Domani Motus Liberi: opportuno stipulare accordi per poter godere di precedenza una volta giunta l'approvazione di Ema”.



Sul vaccino russo, però, il Segretario alla Sanità mette in guardia: “forse l'autorizzazione potrebbe non arrivare mai”. “E' evidente che la somministrazione del vaccino debba essere certificata dall'Agenzia Europea per i medicinali” – dice il Segretario di Libera, che attacca: “Ciavatta si sta arrampicando sugli specchi. Aveva annunciato i vaccini a gennaio. Ad oggi non c'è ancora una data, il paese ne sta chiedendo conto, deve assumersene le responsabilità”. Matteo Ciacci torna quindi a sollecitare un confronto permanente e l'utilizzo di tutti i canali diplomatici, proposte – ricorda - inserite in un ordine del giorno bocciato in Consiglio. “Il Segretario venga in aula, ci coinvolga e cominceremo a ragionare insieme su come muoverci, con l'obiettivo di vaccinare più sammarinesi possibile”.




Per RF la Commissione non ha fugato i dubbi. “ Nessuna novità – scrive - è stata comunicata se non che sarebbero stati attivati canali diplomatici per valutare l'approvvigionamento, cosa più volte suggerita dall’opposizione in diverse sessioni consiliari e comunque adottata con enorme ritardo dal governo” che in una nota rimarca: “nessuna inerzia, lo dimostra l’accordo con l'Italia per la fornitura di 50.000 dosi. Quella alle vaccinazioni non è una gara a chi arriva prima, e il senso di responsabilità impone la più alta e rigorosa cautela. La salute dei cittadini non è uno strumento per fare politica”.
Il capogruppo Dc Francesco Mussoni ha fiducia nel Congresso e si dice convinto che l'attività messa in campo produrrà una risposta adeguata a breve. In linea Emanuele Santi di Rete: “La strada intrapresa è la migliore. Tutte le vie istituzionali sono state battute per sbloccare la situazione. Sono state contattate – scrive Rete - le case farmaceutiche che però possono vendere il vaccino solo tramite la Commissione Europea. Poi Santi fa suo il messaggio di Arlotti: “il vaccino non è la soluzione. La differenza la faranno i comportamenti”. Il tema è di quelli che fanno discutere, tra accuse di strumentalizzazioni e richiami alla responsabilità. Critico il Mis: “la spinta propulsiva del Governo è al limite”, scrive. La sintesi tra Dc e Rete è ridotta al lumicino, uniti da una governabilità ormai fine a se stessa”.


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