Vento (cda Carisp) su fusioni banche: "No a logiche di spartizione"

E' passato un anno dalla serata in cui Gianfranco Vento, nominato da Dim per conto delle opposizioni nel cda di Carisp, si presentava alla cittadinanza. Nell'occasione lanciò un messaggio di speranza, sostenendo che “con le giuste politiche si possono affrontare le crisi”. Ad un anno di distanza sono proprio le politiche messe in campo dal Governo ad essere duramente criticate da Dim. Marianna Bucci anticipa il focus sull'ordinanza del Tribunale “perché gli NPL e il Bilancio di Carisp – spiega – rappresentano il punto di non ritorno”. Si guarda al domani partendo dai dati sul debito pubblico, passato da 262 a 888 milioni proprio a seguito degli interventi su Cassa di Risparmio. Una crescita esponenziale evidenziata dalla relazione sul rendiconto dello Stato. “Quel bilancio – dice Emanuele Santi – andava riaperto” e punta il dito contro il Governo per “responsabilità nella perdita di fiducia nel sistema”. Dim torna all'attacco di politiche economiche “eterodirette, spacciate come unica alternativa con l'obiettivo mirato dell'indebitamento”. Sui crediti Delta “si potevano percorrere strade diverse”, conferma Vento. Nella partita rimangono nodi ancora aperti come l'accordo di ristrutturazione del gruppo Delta, che sarebbe conveniente – afferma - chiudere quanto prima. L'aver però ceduto il portafoglio Arcade – spiega - “riduce il potere negoziale di Carisp”. Lo sguardo va poi alle ipotesi di aggregazioni del sistema bancario. Una società internazionale sta infatti studiando la convenienza di una possibile integrazione fra BSM e CARISP. Vento parla a tal proposito di “modalità di scelte discutibili” che lo hanno portato assieme ad altri due consiglieri del cda a presentare un esposto in tribunale contro la delibera che costituisce un comitato interno, dal quale sono stati estromessi, per lo studio del progetto di fusione. “ Non sono ideologicamente contrario a progetti di concentrazione del sistema bancario sammarinese. Ma la razionalizzazione – precisa - deve essere ispirata da ricerche di sinergie, economia di scala e di scopo e non da logiche di spartizione. La fusione non è efficace se l'obiettivo sono le poltrone e l'estromissione di personalità ingombranti dai cda”. Nell'analisi del presente “performance delle banche non buone e qualità del credito scarsa”. Ci sono però margini di miglioramento, a partire dall'erogazione del credito con sistemi di Rating, potenziamento della vigilanza, ammodernamento delle regole. Guardando al futuro, “il rilancio del sistema non può prescindere dalla ripresa economica”.


MF

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