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Verità sui conti pubblici: a giugno possibili shock di liquidità. INTERVISTA AL SEGRETARIO CELLI

15 feb 2017
Simone Celli a DomagnanoVerità sui conti pubblici: Celli, a giugno possibili shock di liquidità
Verità sui conti pubblici: Celli, a giugno possibili shock di liquidità - Un dato, su tutti, gela la sala: a giugno si rischiano possibili shock di liquidità. Nelle casse del...
Il Segretario alle Finanze scoperchia il vaso di Pandora in una sala Montelupo gremita. Non ci sono sedie per tutti, molti rimangono in piedi. Tra il pubblico politici, Segretari di Stato, esponenti dell'opposizione, membri del sindacato, ma soprattutto gente comune, curiosa di scoprire la verità sui conti pubblici. Da qui la maggioranza vuol partire per capire dove può arrivare. I dati, anticipa Celli, verranno condivisi in Consiglio. “Non vogliamo innescare una polemica politica su un argomento delicato come la finanza pubblica, ma aprire una nuova fase di condivisione”. Arrivano i numeri. Un dato, su tutti, gela la sala: a giugno si rischiano possibili shock di liquidità. Nelle casse dello Stato ci sarà poco più di un milione di euro. Dei quasi nove milioni previsti, 7 milioni e mezzo sono infatti vincolati. Al momento la cifra si aggira intorno ai 25 milioni. “Il problema sistemico della liquidità – rimarca Celli - è l'emergenza delle emergenze per il paese”. Altro dato importante è quello relativo al debito pubblico che al 31 dicembre 2016 ammontava a 247 milioni; al lordo dei residui arriva a 320 milioni. Nel 2012 sfiorava i 100 milioni. In questo caso, però, nessuna sorpresa negativa. Va meglio di quanto si pensasse. Lo riconosce lo stesso Celli: "il debito pubblico è un dato incoraggiante su cui puntare". Si entra poi nella tipologia qualitativa del debito. Si scopre così che si è ricorsi al finanziamento dell'AASS per far fronte ad impegni finanziari. Lo Stato ha debiti a lungo termine non solo nazionali ma anche esteri. Ammonta infatti a 4 milioni e 385 mila il debito con la Cassa Depositi e Prestiti. Per rendere le informazioni di facile lettura vengono proiettate una serie di slide.
Nei Titoli del debito pubblico risultano 10 milioni di un piano pluriennale (30 milioni complessivi) da destinare in opere pubbliche. L'emergenza liquidità – spiega Celli – ha fatto sì, nostro malgrado, che quei 10 milioni venissero invece usati per ricostituire le riserve di bilancio. Altre informazioni riguardano le varie uscite. Per il personale Pa lo Stato versa al mese circa 12 milioni e 500 mila euro. Riguardo ai trasferimenti preventivati per il 2017 agli enti del settore Pubblico Allargato, una fetta considerevole va all'Iss, con oltre 113 milioni.
Dati alla mano, si guarda al futuro in base agli obiettivi. Non si può solo intervenire con misure di carattere straordinario, una tantum, ma ragionare a lungo termine con interventi strutturali. Nell'emergenza - dice Celli - non si esclude l'attivazione di alcune linee di credito con l'esterno. C'è un problema qualitativo della spesa pubblica – avverte – non solo quantitativo. Tradotto: occorre capire dove e come spendiamo, agendo sulle aree di spreco, improduttive. Si torna a parlare di imposte indirette, così come suggerito dal Fondo Monetario. Il Segretario annuncia che verrà aperto un cantiere con professionisti esperti del settore per arrivare ad un modello innovativo, che garantisca la competitività di turismo e commercio, “non copiando l'Iva italiana”. Rispondendo alle domande si profila anche una revisione del modello di welfare, mantenendo i capisaldi. A chiudere la serata il Capogruppo di Repubblica Futura. “Il bilancio pubblico – dice Roberto Giorgetti – non è del Governo o dei partiti ma di tutti i sammarinesi”. E punta il dito su scelte non fatte. Se certe questioni fossero state affrontate per tempo – dice - ora saremmo più sereni. Infine, riprendendo una domanda del pubblico: si può continuare con tutto a tutti? “Sarà difficile – risponde – ma garantiremo giustizia sociale. Sicuramente non tutto solo a qualcuno”.

Monica Fabbri

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