Verità sui conti pubblici: a giugno possibili shock di liquidità. INTERVISTA AL SEGRETARIO CELLI
Nei Titoli del debito pubblico risultano 10 milioni di un piano pluriennale (30 milioni complessivi) da destinare in opere pubbliche. L'emergenza liquidità – spiega Celli – ha fatto sì, nostro malgrado, che quei 10 milioni venissero invece usati per ricostituire le riserve di bilancio. Altre informazioni riguardano le varie uscite. Per il personale Pa lo Stato versa al mese circa 12 milioni e 500 mila euro. Riguardo ai trasferimenti preventivati per il 2017 agli enti del settore Pubblico Allargato, una fetta considerevole va all'Iss, con oltre 113 milioni.
Dati alla mano, si guarda al futuro in base agli obiettivi. Non si può solo intervenire con misure di carattere straordinario, una tantum, ma ragionare a lungo termine con interventi strutturali. Nell'emergenza - dice Celli - non si esclude l'attivazione di alcune linee di credito con l'esterno. C'è un problema qualitativo della spesa pubblica – avverte – non solo quantitativo. Tradotto: occorre capire dove e come spendiamo, agendo sulle aree di spreco, improduttive. Si torna a parlare di imposte indirette, così come suggerito dal Fondo Monetario. Il Segretario annuncia che verrà aperto un cantiere con professionisti esperti del settore per arrivare ad un modello innovativo, che garantisca la competitività di turismo e commercio, “non copiando l'Iva italiana”. Rispondendo alle domande si profila anche una revisione del modello di welfare, mantenendo i capisaldi. A chiudere la serata il Capogruppo di Repubblica Futura. “Il bilancio pubblico – dice Roberto Giorgetti – non è del Governo o dei partiti ma di tutti i sammarinesi”. E punta il dito su scelte non fatte. Se certe questioni fossero state affrontate per tempo – dice - ora saremmo più sereni. Infine, riprendendo una domanda del pubblico: si può continuare con tutto a tutti? “Sarà difficile – risponde – ma garantiremo giustizia sociale. Sicuramente non tutto solo a qualcuno”.
Monica Fabbri