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Vertice di maggioranza: necessità di ridare piena operatività all'esecutivo

di Monica Fabbri
31 mag 2023

Di fatto questo primo incontro ribadisce quanto già espresso dagli organismi interni: Pdcs, Psd, Domani Motus Liberi e Alleanza Riformista confermano all'unanimità la chiara volontà di portare avanti l'esperienza di Governo, così come richiesto a gran voce dal mondo imprenditoriale. Facce sorridenti all'arrivo in Via delle Scalette. Il clima – raccontano fonti interne – è tranquillo, di forte responsabilità rispetto al momento delicato che sta vivendo la politica. La parola “responsabilità”, del resto, torna anche nella nota condivisa a fine vertice, in cui la maggioranza annuncia di voler proseguire la legislatura “facendosi carico dei problemi del paese, accompagnandolo nelle sfide più urgenti attraverso un progetto politico orientato alla prospettiva".

In agenda altri incontri, sia per ridare piena operatività all'esecutivo con una "rapida attribuzione dell'interim" delle due Segreterie di Stato che erano di Rete (Sanità e Interni), sia per ridefinire il nuovo assetto istituzionale in Consiglio e nelle Commissioni. Sul tavolo anche le cose da fare, con la programmazione degli interventi dell'agenda politica. La maggioranza esprime inoltre la necessità di un tavolo di coordinamento, per gestire – spiega - questa fase della legislatura, "che ha bisogno di semplificazione ed efficacia". Ma su quanti consiglieri potrà contare? Al momento 32. Resta l'incognita dell'indipendente di Rete Marco Nicolini, che in diversi darebbero pronto a fare le valigie. La maggioranza potrebbe quindi arrivare a 33.

C'è poi da considerare la Reggenza, ad oggi ricoperta da Pdcs e Rete. Con la nomina di ottobre verrebbe però meno un consigliere. Senza dimenticare la partita dei Segretari di Stato. La riunione del Congresso è stata calendarizzata lunedì prossimo. Una volta accettate le dimissioni di Ciavatta e Tonnini, il Governo dovrà delegarne le funzioni ad altri Segretari. Per legge la supplenza non può durare più di tre mesi, quindi al termine dell'interim occorrerà valutare come procedere. Nel caso, poi, si decidesse di nominare nel Governo un esponente di Alleanza Riformista - privo di rappresentanti nell'esecutivo – la maggioranza si ritroverebbe con un consigliere in meno, per l'ingresso in parlamento di Alessandro Rossi, primo dei non eletti di NPR ma oggi all'opposizione con Demos.





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