Vertice di maggioranza dopo l'esito referendario

Un messaggio forte e chiaro quello arrivato dalle schede referendarie. Una valanga di SI che ha travolto la maggioranza, che ora si trova a dover agire su più fronti: il primo relativo alla conseguenze normative per l'abrogazione delle due leggi. Si devono correggere quei vulnus che rischiano di creare confusione e disorientamento e indicare le soluzioni tecniche da adottare nel più breve tempo possibile. Poi c'è il disagio che lo popolazione ha espresso nelle urne, lo scontento, l'insoddisfazione generale. Per la coalizione Bene Comune è un grido d'allarme che deve far suonare la sveglia e spingere a dare risposte immediate. Infine l'interpretazione politica, la pressione che le opposizioni fanno su coalizione e Governo, chiedendo di trarne le dovute conseguenze.
Una interpretazione che la maggioranza rigetta, dicendosi pronta a dare seguito senza tentennamenti alle scelte dei cittadini, ma ritenendo destituita di ogni fondamento la richiesta di dimissioni o di rimpasti. Immediata una accelerazione per dare risposte concrete ai problemi più pressanti: l'occupazione e la ripresa economica. Bene il contenimento della spesa ma si deve puntare in maniera più forte sullo sviluppo, generare investimenti. Subito atti per accelerare l'iter delle autorizzazioni per le nuove imprese, e percorsi per favorire gli investimenti. Poi una posizione decisa e rapida sul ruolo della Repubblica nell'Unione Europea. Sulle annunciate dimissioni del Segretario Mussoni, la maggioranza fa quadrato e dichiara che quelle leggi sono state il prodotto di una condivisione, ribadendo che considera senza senso il tentativo di trasferire l'esito referendario sul piano politico. Dopo la riunione di ieri il confronto proseguo ora negli organismi interni ai partiti della coalizione e poi, in settimana, un nuovo vertice per segnare la strada e i passaggi necessari per raggiungere subito gli obiettivi prioritari.

Sergio Barducci

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