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In Aula arriva la preferenza unica

22 ago 2016
I lavori consiliari
I lavori consiliari
Ci siamo. Il Consiglio affronta i progetti di legge che recepiscono l'esito referendario, ultimo passaggio prima di aprire la crisi istituzionale. Si comincia con la preferenza unica. Un provvedimento semplice, premette il Segretario agli interni, che si limita a reperire il quesito referendario. Quindi una sola preferenza da depositare nell'urna per gli elettori residenti all'interno e per quelli residenti all'estero. In questi giorni le voci si rincorrono, conferma Venturini, ma il compito dell'Aula oggi è quello di fare nostra la volontà popolare. E per questo chiede il voto palese. 40 le richieste di parola. Tornano le perplessità bipartisan: da chi teme che a pagare, in termini di consenso, siano le donne e i giovani, a chi preferirebbe un collegio estero. Tutti però – ad eccezione di Mimma Zavoli che anticipa il proprio voto contrario ribadendo le ragioni che l'hanno vista contraria a questa proposta - assicurano la volontà di rispettare il mandato popolare così come raccoglie consensi l'opzione di un voto palese al progetto di legge. I toni restano pacati. Nessun confronto caldo neppure in apertura dei lavori. Il Segretario Mussoni illustra la relazione del comitato amministratore di Fondiss. Con scadenza al 14 settembre di quest'anno i fondi depositati nelle banche della Repubblica sono: 8milioni in Asset e 8milioni in banca Cis. 2 milioni 302mila in Cassa di risparmio, 2 milioni 302mila in Banca di San Marino e 2milioni 302mila presso la banca sammarinese di investimenti. Poi si passa subito alla risposta alle interpellanze. Il Segretario alle finanze torna a rispondere a quella relativa ai compensi dei vertici di Banca Centrale. Gli stipendi del Presidente e del direttore generale, afferma Capicchioni, rientrano nel tetto prefissato. Il Presidente della fondazione – incarico ricoperto da Grais – percepisce 66mila euro lordi. A entrambi sono riconosciuti benefit strumentali ma non rimborsi. Sempre Mussoni replica alla richiesta di chiarimenti sull'investimento del fondo pensioni che, dice, registra al momento una percentuale negativa del 7,65 dovuta alla brexit. Ripercussione minima, spiega Mussoni, avendo anche investito una parte minima. Non è una perdita, ribadisce, e non cambia il giudizio sulla bontà del fondo e sulla possibilità di recupero nella seconda parte dell'anno. Il Segretario alla sanità interviene anche sulla proroga a fine anno del Comitato esecutivo dell'Iss e, rispetto al passaggio in cui Francesca Michelotti chiedeva chi era il responsabile del pensionamento prima e del reintegro dopo del medico fiscale Donatella Rossi - si ipotizza un danno per l'Iss di 300mila euro, tra mancate mensilità percepite e spese legali – Mussoni replica: “è stato il vecchio comitato esecutivo ad avere prima rinnovato l'incarico per 3 anni e poi decretato il pensionamento della dottoressa Rossi”.

Sonia Tura

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