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Violenza contro le donne: il rapporto del Grevio mette in luce progressi e criticità

Pubblicato il primo rapporto su San Marino dell'organismo indipendente di monitoraggio del Consiglio d’Europa

di Monica Fabbri
24 set 2021

Nel contrasto alla violenza contro le donne San Marino ha compiuto progressi significativi. Restano però ancora da risolvere diverse criticità. E' quanto emerge dal primo rapporto sul Titano del Grevio, organismo indipendente di monitoraggio del Consiglio d’Europa, che riconosce il forte impegno nel rafforzare le capacità dei servizi sanitari, di assistenza sociale e delle forze di polizia, e plaude al recepimento dei requisiti della Convenzione di Istanbul nell'ordinamento nazionale.

Apprezza gli sforzi sulle misure preventive, la sensibilizzazione nelle scuole, la formazione dei professionisti che si occupano delle vittime di violenza. Il Grevio plaude, in particolare, a forze dell'ordine e operatori sociali e sanitari, rimarcando il servizio altamente professionale fornito dal centro di supporto specialistico dell’ospedale di San Marino, grazie a servizi medici e a consulenze legali di vitale importanza. Guarda inoltre con favore alla nascita di TECUM, l'app per chiedere aiuto, in un momento in cui la crisi sanitaria richiede strumenti innovativi per garantire l'accesso alle informazioni e al sostegno.

Tuttavia, il rapporto mette anche in luce lacune nelle politiche integrate e nella raccolta dati, per l'assenza di un approccio coordinato e di un piano d'azione globale. Rientrano, nelle criticità, anche le risorse finanziarie. L'instabilità delle fonti di finanziamento per le iniziative di sostegno alle vittime e l'assenza di una retribuzione per i membri dell'Authority per le Pari Opportunità incidono infatti sulla capacità dell'organismo di svolgere pienamente i propri compiti.




Desta inoltre preoccupazione l'assenza di uno schema di finanziamento pubblico a favore delle organizzazioni della società civile, come pure il loro insufficiente coinvolgimento nella cooperazione tra i vari enti. Sul fronte normativo, la legislazione sammarinese non riconosce esplicitamente la necessità di prendere in considerazione gli episodi di violenza domestica al momento della decisione sull’affidamento e sui diritti di visita dei figli; non è stato inoltre introdotto un reato specifico, né una disposizione legislativa che sanzioni le molestie sessuali.

Il rapporto sottolinea come non venga contemplata la situazione particolare delle vittime di violenze il cui status di residente dipende da quello del coniuge e che si trovano in situazioni particolarmente difficili in caso di scioglimento del matrimonio contratto con l'autore della violenza. Infine, pone l'accento sulla durata delle indagini: senza l’adozione di misure specifiche che diano priorità agli episodi di violenza di genere, l’eccessiva durata dei procedimenti spesso porta alla prescrizione di numerosi casi. Così – fa notare il rapporto - si scoraggiano le vittime dallo sporgere denuncia, ostacolando l'accesso delle donne alla giustizia.





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