"Volete voi che la Repubblica di San Marino chieda di far parte dell’Unione Europea?"

In caso di vittoria del si l’adesione all’Unione Europea non è automatica. L’eventuale approvazione dei cittadini vincolerebbe la Repubblica, e per essa il Consiglio Grande e Generale, ad inviare una lettera ufficiale al Presidente del Consiglio dei Ministri dell’UE per chiedere l’adesione. L’adesione è un argomento presente da anni nel dibattito politico e sociale, senza mai arrivare ad una decisione. Il quesito quindi non è vincolante, sottolinea il comitato promotore, ma aprire un dibattito civile, sociale, politico sull’opportunità, i pro e i contro di un’eventuale adesione. In caso di conferma dell’elettorato si aprirebbero le valutazioni nel paese e nella stessa UE perché la Commissione dovrà elaborare un’analisi approfondita della situazione di San Marino. Solo in seguito al parere della Commissione San Marino potrà valutare realmente lo sforzo necessario per adeguare le istituzioni, le normative, e le infrastrutture e decidere liberamente se intraprendere l’iter di paese candidato a membro dell’UE. I tempi non saranno lunghissimi, dice il comitato che riassume anche l’iter del referendum. 90 giorni per la raccolta delle firme, il quesito è stato depositato il 21 luglio, in attesa del pronunciamento di ammissibilità del collegio dei Garanti. Se accolto si andrà al voto e potrebbe essere accorpato con l’altro referendum, quello abrogativo, sull’alienazione dei terreni dello stato.
Nel video l'intervista a Federico Tombari, comitato promotore.

Myriam Simoncini

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