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Voto contestato - esposto al Sindacato della Reggenza

14 apr 2004
Voto contestato - esposto al Sindacato della Reggenza
Una votazione palese quella che ha portato all’approvazione della legge sulla Corte dei Conti in Consiglio Grande e Generale nella seduta del 29 marzo. Votazione palese e non a scrutinio segreto: come invece prescrive la norma per l’approvazione di una legge costituzionale. Sono due cittadini, Leonardo Raschi e Alessandro Della Balda, ad invocare così il sindacato della Reggenza, per espletato dal Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme. La legge istitutiva del collegio di controllo della finanza pubblica, la corte dei conti sammarinese, venne infatti respinta con voto segreto nella seduta del 25 febbraio e invece approvata in quella successiva per alzata di mano, su proposta di tutti i gruppi consiliari. “Nel segreto dell’urna – con queste motivazioni ci si rivolge al sindacato – molti consiglieri manifestarono un disagio, non votando la legge in questione. Un disagio del quale la Reggenza doveva tenere conto nella votazione successiva reiterando il voto segreto”. “La Reggenza – si sostiene – ha impedito che anche un solo consigliere richiedesse la garanzia dell’anonimato, violandone così il diritto di espressione”. Una responsabilità collegiale e attribuita ad entrambi i Capi di Stato – dichiarano - nonostante un solo Reggente abbia di fatto inoltrato la richiesta di voto palese. Giudizio negativo sulla Reggenza di garanzia – questo esprimono i due cittadini nel rivolgersi all’organo istituzionale - e chiedono l’annullamento della stessa votazione. Una legge di iniziativa popolare portata in consiglio con la firma di 500 cittadini: “proprio questo doveva indurre la Reggenza a considerare anche gli altri 29mila sammarinesi che quella legge non l’hanno sostenuta”.

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