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Segretario Celli: "Debito pubblico complessivo a 850 milioni di Euro"

13 set 2018
Le due conferenze stampa odierneSegretario Celli: "Debito pubblico complessivo a 850 milioni di Euro"
Segretario Celli: "Debito pubblico complessivo a 850 milioni di Euro" - Adesso.sm: "Non ancora decisa l'opzione Fmi". Opposizione: "Npl svenduti e bilancio Carisp 2016 da v...
850 milioni di debito ovvero la somma dei 330 milioni di debito pubblico consolidato e i circa 500/520 della Cassa di Risparmio. Numeri riferiti dal Segretario Celli che ha ipotizzato, come strada per uscirne, l'emissione di bond pubblici, apporti esterni e la ridefinizione del Bilancio con le riforme annunciate: dell'Igr, ampliando la base imponibile - ; delle imposte indirette; delle pensioni, ed applicando la spending review. Resta al 17% invece la “flat tax” per le persone giuridiche. Il dibattito sul piano di stabilità nazionale proseguirà in commissione finanze dopo la prossima sessione del Consiglio ma sia l'opposizione che la maggioranza hanno subito voluto cristallizzare le rispettive posizioni in due conferenze stampa.

Per tutta l'opposizione si stanno svendendo gli Npl di Carisp e in realtà il debito dello Stato – da oltre 850 milioni – potrebbe essere ben più basso. Almeno 150-200 milioni in meno se il bilancio 2016 della Cassa di Risparmio fosse rivisto e corretto, tenendo in considerazione, per esempio, la relazione della società di revisione Ria Grant Thornton. L'opposizione dà praticamente per certo anche il ricorso alla richiesta di un prestito all'Fmi – 270milioni di euro la somma ipotizzata – mentre preferirebbe optare per una soluzione concordata con l'Italia. Su un punto, tuttavia, pare esserci una possibile intesa e cioè la proposta di Luca Boschi di Civico 10 di affidare ad un ente terzo una comparazione tecnica dei diversi bilanci 2016 della Cassa di Risparmio, così da appurare se è esatto quello con i 534 milioni di disavanzo – e cioè il vero macigno che pesa sul paese – oppure quello da 34 milioni di disavanzo definito dal Cda precedente.

Per i consiglieri di Adesso.sm il raffronto dovrebbe essere pagato coi soldi dei partiti e in ogni caso il disavanzo da 534 milioni è stato validato, all'unanimità, da un Cda in cui c'è anche un componente indicato dall'opposizione. La maggioranza puntualizza inoltre che sulla richiesta di apporti esterni non è ancora stata decisa l'opzione Fmi e si può ragionare anche su altre possibilità.
Adesso.sm, in ogni caso, rileva una maggiore pacatezza dei toni da parte delle opposizioni che si è notata anche nell'approvazione dei tre progetti di legge in Commissione Finanze avvenuta con pochissimi voti contrari.

l.s.

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