Logo San Marino RTV

Abbiamo ascoltato in anteprima le canzoni del Festival

Francesca Biliotti, che farà parte della giuria in sala stampa, ce le racconta

17 gen 2022
Abbiamo ascoltato in anteprima le canzoni del Festival

Ci siamo quasi: dal 1° al 5 febbraio ci sarà il Festival della Canzone Italiana. Concorso il cui vincitore rappresenterà l'Italia allo Eurovision Song Contest. Per decretarlo, tra giurie di esperti e quella popolare, c'è anche quella della Sala Stampa.  Per la San Marino RTV e Radio San Marino ci sarà Francesca Biliotti che venerdì scorso ha avuto la possibilità di ascoltare in anteprima le canzoni concorrenti.

Achille Lauro - “Domenica” - Achille Lauro non si discosta dai suoi precedenti lavori, e punta tutto sul consueto bel ritmo, orecchiabile, con un ritornello che rimane facilmente in testa e cattura sin dal primo ascolto. E' ormai il performer per eccellenza a Sanremo, e c'è molta attesa per l'esibizione col coro gospel tra i più importanti negli Stati Uniti.

Aka 7even – “Perfetta così” - Quello che colpisce di più del brano è il ritornello particolare, che si ferma, poi riparte. Pezzo pop, molto radiofonico, con qualche venatura rock, per un testo che parla d'amore per qualcuno che non si valorizza. La musica poi finisce di colpo.

Ana Mena - “Duecentomila ore” - L'unica interprete spagnola a Sanremo propone un pezzo ballabile dai ritmi vagamente latinoamericani. Andrà bene quest'estate.

Dargen D'Amico - “Dove si balla” - Ritmo incalzante da subito e non cala mai, se l'intenzione era presentare un pezzo da discoteca scacciapensieri ci è riuscito benissimo. Un inno alla voglia di lasciarsi andare e ballare senza pensare a nient'altro, termina addirittura con simil cori da stadio. Alla radio andrà benissimo, e quest'estate farà sicuramente scatenare tutti.

Ditonellapiaga & Rettore - “Chimica” - La giovanissima romana duetta con un'icona della musica italiana, dando vita ad un pop quasi anni '80, un pezzo dance ballabile e spensierato, tutto giocato sul titolo. Sul palco non ci si può che attendere uno show per far divertire il pubblico.

Elisa - “O forse sei tu” - Torna dopo la vittoria nell'ormai lontano 2001, con una ballata che parte lenta e scivola dolcemente, per poi crescere insieme alla splendida voce di Elisa. Il brano alla fine diventa pressante, insistente, e qualcosa di importante resta. Da risentire, comunque.



Emma - “Ogni volta è così” - E' una canzone che parla di un amore difficile. Parte bene, con un buon ritmo, anche se il tutto suona non totalmente inedito. La voce di Emma però colpisce, è graffiante, e vale sempre la pena sentirla.

Fabrizio Moro - “Sei tu” - Classica canzone d'amore, col climax che arriva sapientemente a metà brano, quando la bella voce di Fabrizio è chiamata a dare il suo meglio. Lo stile di Moro è ormai riconoscibile e anche questo lavoro non si discosta dai precedenti.

Gianni Morandi - “Apri tutte le porte” - Torna a Sanremo dopo 22 anni con un brano firmato da Lorenzo Jovanotti. Gran ritmo per un testo che parla di qualcuno che fa di tutto per uscire da un periodo difficile: sembra dunque che Morandi parli anche un po' di sé, la musica resta allegra e piena di sprint, belli anche i coretti un po' retro. Una canzone ottimista che mette di buon umore, come chi la canta.

Giovanni Truppi - “Tuo padre, mia madre, Lucia” - E' una delle scommesse di questo Sanremo, portare sul palco un autore raffinato, proveniente dalla scuola napoletana. Il brano non è orecchiabile, ma lo spessore non manca e l'interpretazione è molto sentita, quasi teatrale.

Giusy Ferreri - “Miele" - La grande voce di Giusy Ferreri ha senz'altro il sopravvento in questo pezzo dall'atmosfera inizialmente un po' retro. Bello anche l'utilizzo della chitarra classica.

Highsnob & Hu - “Abbi cura di te” - Un testo ricco di parole, ma il significato a tratti resta oscuro. Le voci dei due si fondono perfettamente, cantano una strofa per uno, con un ritornello accattivante. Alla fine del brano c'è un cambiamento evidente, che regala originalità.

Irama - “Ovunque sarai” - Al suo terzo Sanremo propone una ballata che inizia molto lentamente e valorizza la sua voce, soprattutto nel ritornello. Il testo è particolare, gioca tutto sulle possibilità, presenti e future, sorretta da una musica possente, l'orchestra darà il meglio, e la canzone finisce maestosa.

Iva Zanicchi - “Voglio amarti” - E' la classica canzone che ci si può aspettare da Iva Zanicchi. Una ballata d'amore classica che più classica non si può.

La Rappresentante di Lista - “Ciao ciao” - Una canzone estremamente radiofonica, pop music, tutta giocata sul titolo. Testo forse un po' troppo semplice, tuttavia il ritmo è talmente coinvolgente che si fa fatica a stare fermi.

Le Vibrazioni - “Tantissimo” - E' uno dei pochissimi pezzi squisitamente rock di questo 72esimo Festival, il giro di chitarra iniziale lo conferma e mantiene il brano serrato, anche se non sembra evolvere. Una canzone nel pieno stile de “Le Vibrazioni”, con un ritornello che non incide più di tanto.

Mahmood & Blanco - “Brividi” - La canzone decisamente più spiazzante. Parte coi vocalizzi di Mahmood, con Blanco che si inserisce bene, usando l'autotune. E' un brano non facilmente catalogabile, una ballata d'amore di grande atmosfera, parole sussurrate poi improvvisamente accelerate. Da risentire, ma non lascia indifferenti.

Massimo Ranieri - “Lettera di là dal mare” - Torna dopo 25 anni a Sanremo con un tema inusuale per il palco dell'Ariston, l'immigrazione. Lo stile però è confezionato su misura per Sanremo e il brano resta orecchiabile. Ranieri sceglie di non raccontare troppo la tristezza, preferendo l'apertura a una speranza.



Matteo Romano - “Virale” - Arriva dal mondo di Tik Tok e si presenta con una ballata che parte piuttosto lentamente, ma il cui ritmo cresce andando avanti. Sicuramente godibile ma non “esplosiva”.

Michele Bravi - “Inverno dei fiori” - La voce di Michele Bravi arriva un po' a sorpresa in questo brano dell'artista che arriva da X-Factor, al suo secondo Sanremo, poi la musica prende il giusto spazio. C'è molta melodia e la canzone è orecchiabile.

Noemi - “Ti amo non lo so dire” - Si presenta con un testo firmato da Mahmood il cui stile è ormai facilmente riconoscibile, tanto da ricordare un'altra performance, quella di Elodie. Noemi è una interprete sempre originale, i contenuti però potevano esserlo di più.

Rkomi - “Insuperabile” - Il brano è tosto e molto godibile, con venature rock. Il giovane artista fa uso di autotune, spesso utilizzato dalle nuove leve, il ritornello cattura ma è la strofa che lo precede a sorprendere di più.

Sangiovanni - “Farfalle” - E' il primo brano a meritarsi l'etichetta di “Eurovisivo”: potrebbe far bene alla manifestazione europea. Radiofonica. Anche Sangiovanni usa l'autotune, e regala un ritornello estremamente orecchiabile. Poi però tutto cala improvvisamente.

Tananai - “Sesso occasionale” - Un altro giovanissimo che propone sonorità moderne, urban. Il pezzo è incalzante, ha ritmo ed è molto radiofonico, eurovisivo. Originale il ritornello, con la strofa subito precedente che offre un'accelerazione improvvisa. Ballabile.

Yuman - “Ora e qui” - Bellissima voce soul messa sapientemente in risalto dal brano, che parte con solo pianoforte e canto. Poi la ballata prosegue decisamente più ritmata: originale la scelta del basso alla fine del ritornello.


Riproduzione riservata ©