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Campionato mondiale dello sputo del nocciolo di ciliegia

Non un nocciolo qualsiasi, bensì quello “made in Celleno”, assolutamente doc

di Mirco Zani
7 giu 2022
Foto pexel by Susanne Jutzeler
Foto pexel by Susanne Jutzeler

Chi è senza peccato sputi il nocciolo... o meglio: alzi la mano chi, da bimbo o da adolescente, non ha giocato con i propri compagni allo sputo in lungo del nocciolo di ciliegia, roba da fragorose risate per via della destinazione e delle traiettorie. I migliori arrivavano a dichiarare di colpire i lampioni della strada, cosa mai vista, anzi il più delle volte le vittime erano i pochi passanti. A Celleno, appena ad un’ora di auto da Roma, la cosa si fa seria, perché si tiene il Campionato mondiale dello sputo del nocciolo da ciliegia.




Infatti nella ridente cittadina dell'hinterland romano trova spazio lo “sputodromo”  che, per gli sfidanti dello sputo del nocciolo è una sorta di stadio con tanto di pubblico e tifosi sugli spalti, e perfino di scommettitori. Saverio Senni, professore del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia nella provincia di Viterbo, ma residente a Celleno, ha importato la pratica dagli USA. Forma, pesantezza e anche aerodinamicità sono le caratteristiche che vengono attribuite al nocciolo viterbese, oltre alla capacità di arrivare più lontano, "lanciato" con la sola forza dei polmoni. Dal 2018 il campione in carica si chiama Mauro Chiavarino, è nato e cresciuto a cesti di prelibate ciliegie proprio in quel di Celleno. Il suo lancio è da Guinness e ancor oggi rimane imbattuto.

Lo sputo da battere è di 22,80 metri: chi ci prova? Alla faccia dei droplets..


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