CURIOSITÀ

Da dove arriva l'usanza di addobbare un abete per Natale?

Fra le tradizioni natalizie più diffuse al mondo, carico di palline, luci, festoni, dolciumi e ghirlande

Da dove arriva l'usanza di addobbare un abete per Natale?.

La tradizione vuole che lo si prepari il giorno dell'Immacolata Concezione che cade il giorno 8 di Dicembre, deve essere un abete e ha il compito di infondere quel clima di festa grazie alle sue luci intermittenti, le sue palline colorate seminascoste dai festoni che simulano la neve, ma non solo. L'Albero di Natale è il centro nevralgico della festa più attesa dell'anno da piccoli e grandi, perché proprio sotto a quel particolare albero avviene un piccolo miracolo. La notte tra il 24 e il 25 Dicembre Babbo Natale lascia i suoi doni proprio li sotto, e la mattina del 25 la famiglia si riunisce attorno per scartarli. Anche in questo brutto 2020 il Natale si sta avvicinando e proprio l'albero di Natale sta diventando un simbolo di speranza, se ne vedono già tantissimi in giro e in molte case. E' un emblema di normalità, di voglia per le feste, di potersi riunire e passare almeno quel giorno o periodo insieme. Al Covid hanno già dovuto soccombere i mercatini tipici del Natale, le cene preparatorie al periodo di stacco dal lavoro tra colleghi. Ma da dove arriva l’usanza di addobbare l’abete per il Natale?  Le sue origini sono pagane, pare che all’origine dell’odierno albero di natale ci sia una lunga e antica tradizione che affonda le sue radici nella cultura celtica. I druidi, gli antichi sacerdoti dei Celti, consideravano l’abete, simbolo di lunga vita, osservando che rimaneva sempre verde anche d’inverno. Proprio l’avvicinarsi dell’inverno stesso, faceva diventare questi magnifici alberi, una volta tagliati e portati a casa, quindi addobbati con nastri, fiaccole, piccole campane e animaletti votivi, il viatico per propiziarsi il favore degli spiriti.



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L’abete è un simbolo di vita oltre ai Celti, pare che anche i Vichinghi dell’estremo Nord dell’Europa seguissero il culto dell’abete rosso, albero in grado di esprimere poteri magici. Gli alberi venivano tagliati, portati a casa e decorati con frutti, ricordando la fertilità che la primavera avrebbe ridato loro. Con il Cristianesimo l’albero di Natale si affermò anche nelle tradizioni religiose cristiane, conferendo un significato cristiano nella scena biblica dell’Eden. Vuole infatti la storia che nella notte in cui si celebra la nascita di Cristo, l’albero posto al centro del giardino dell’Eden diventa anche l’albero intorno al quale l’umanità ritrova il perdono. Sembra che l’albero di Natale sia nato a Tallinn, in Estonia nel 1441, quando fu eretto un grande abete nella piazza del Municipio, attorno al quale giovani scapoli, uomini e donne, ballavano insieme alla ricerca dell’anima gemella. Usanza  ripresa in Germania  nel 1570 dove si racconta di un albero decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta, a Brema. Fra le città che si dichiarano sedi del primo albero di Natale, c’è anche Riga in Lettonia, dove si trova anche una targa scritta in otto lingue per commemorare l’evento del 1510. Infine arriviamo a Edward H. Johnson che utilizzò per la prima volta delle luci elettriche per addobbare l’albero della propria abitazione nel 1885. Per la cronaca  Johnson era il socio del famoso inventore Thomas Edison. 

Appena dieci anni dopo, nel 1895, anche la Casa Bianca si dotò del proprio albero natalizio addobbato con luci elettriche.





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