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Falsi allarme sulle piste da sci

Dalle centrali di soccorso operanti al servizio delle piste da sci del Trentino scatta l'attenzione sui falsi allarmi lanciati dagli Smartwatch degli sciatori che cadono senza conseguenze, situazione che sta ingolfando l'attività di soccorso

di Roberto Bagazzoli
7 gen 2023
Foto di mark soetebier per Pexel
Foto di mark soetebier per Pexel

La tecnologia si dimostra sempre più importante ma a volte crea anche qualche problema forse perché la fretta di mettere in circolazione alcuni gadget fa saltare qualche passaggio sul fronte dei test. Lo smartwatch ad esempio può salvare vite ma creare anche disagi. Come un incremento medio delle chiamate pari al 30% rispetto all'autunno, il periodo invernale è uno dei più "caldi" per la Centrale unica di emergenza di Trento. La crescita del flusso delle richieste di intervento al numero 112 è influenzato dalla pratica di sport sulla neve, oltre che dalla presenza di migliaia di ospiti che scelgono il Trentino come meta di vacanza.



Alle chiamate innescate dagli utenti sulle piste, il Servizio prevenzione rischi della Provincia autonoma di Trento sta osservando quest'anno un aumento considerevole delle chiamate di allerta lanciate in automatico dagli smartwatch. E spesso si tratta di falsi allarme. Gli orologi di nuova generazione, infatti, sono stati predisposti in modo tale da rilevare la caduta di chi li indossa, lanciando l'allarme ai soccorritori e condividendone la posizione. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di falsi allarme, che gli operatori sono comunque tenuti a gestire, verificando le coordinate e ricontattando il numero dal quale proviene la telefonata, spesso senza però ottenere risposta. E da inizio stagione sciistica i casi di questo tipo sono stati oltre un centinaio, con picchi di 8-10 chiamate al giorno.


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