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Freddie Mercury, una voce unica

Sono passati 28 anni e riascoltarlo ci emoziona ancora

di Mirco Zani
20 apr 2019
Freddie Mercury, una voce unica

"Sono nato con quattro incisivi in più.  Quattro denti in più significa più spazio nella mia bocca e una maggiore portata vocale“, spiega Rami Malek nei panni di Freddie in "Bohemian Rapsody", 4 premi Oscar.  Non è una battuta del copione, ma verità: Freddie Mercury aveva davvero paura che modificando la sua dentatura il suono della sua voce potesse risentirne, o addirittura cambiare. Per questo motivo non volle mai modificare i suoi denti, anche se questo gli creava grande disagio dal punto di vista estetico.

Infatti qualche anno fa un nutrito gruppo di studiosi di varie nazioni si era riunito per studiarne la voce e compiere un indagine acustica approfondita. I risultati furono sorprendenti e curiosi: non venne dimostrato che  la voce del frontman dei Queen poteva raggiungere un estensione di quattro ottave intere, come si favoleggiava,  ma "solo" di tre e mezzo; nè che fosse un soprano, in realtà un baritono; però emerse come Freddie utilizzasse una tecnica antica e tipica dei canti etnici, quella delle subarmoniche; unito al fatto che usasse un "vibrato" breve e velocissimo, poco comune nei cantanti pop e rock che tendono invece ad allungarlo, gli scienziati definirono la voce di Mercury unica e memorabile

Curiosità:  tra i colleghi di Freddie l'unico che potesse anche solo avvicinarsi alla sua estensione vocale fu George Michael, nell' esecuzione del brano Somebody to Love, registrato live allo stadio di Wembley a Londra il 20 Aprile 1992. 



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