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Il Crocefisso di Don Camillo contro il Coronavirus

Il Parroco di Brescello espone il famoso "Gesù" del film per far cessare l'epidemia

di Mirco Zani
13 mar 2020
Il Crocefisso di Don Camillo contro il Coronavirus

"Signore, avevo tanta voglia di di rivedervi, disse Don Camillo rivolto al crocifisso che lo guardava dall'alto. La risposta non tardò ad arrivare, con voce ferma ma colma di amore il sacerdote si sentì dire: " E tanta voglia di rimetterti nei pasticci"?

Questo è uno dei tanti dialoghi tra il sacerdote tanto buono quanto burbero e il crocefisso che imponente pendeva sopra l'altare della chiesa di Brescello,ridente paese della bassa Reggiana. Eterno rivale del sindaco "Giuseppe Bottazzi" per tutti Peppone, legati però da profonda amicizia, di quelle che si trovano poche volte, pochissime, una sola nella vita.

Ora a quel Gesù sulla croce lo stesso con cui parlava don Camillo nei celebri film ispirati dai libri di Giovanni Guareschi, si ricorre per chiedere il miracolo di far cessare i contagi di Coronavirus non solo a Brescello, non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

E affinché possa ascoltare le preghiere di tutti il sacerdote lo ha esposto sul sagrato della chiesa del paese per cercare di fronteggiare l'emergenza nella quale è sprofondato il pianeta. Le parole del prelato sono state;"Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza, faccia cessare l’epidemia su Brescello, l’Italia e il mondo intero!"  Il crocifisso, uno dei tre che furono usati durante le riprese del film, al termine delle riprese fu fatto benedire e venne donato alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente. Solitamente si trova in una cappella laterale, ma il parroco ha voluto esporlo affinché i fedeli possano pregare per chiedere di fermare la diffusione del Covid-19.


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