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La storia dietro a "Homegrown" di Neil Young

Avrebbe dovuto vedere le luce nel 1975, ma motivi di cuore infranto lo hanno fatto slittare ai giorni nostri

di Mirco Zani
21 giu 2020

Si intitola Homegrown il nuovo disco di Neil Young, registrato in analogico tra il 1974 e il 1975, recuperato da John Hanlon con Chris Bellman e Bernie Grundman che ne hanno fatto un album completamente nuovo.  Agli inizi degli anni 70 Young stava attraversando un periodo davvero difficile, il suo legame con l'attrice Carrie Snodgress che durava dal 1971 stava finendo, il cantautore canadese indirizzava la sua produzione musicale di allora, proprio su quel particolare della sua vita. Come le definisce lui in una intervista,"canzoni troppo personali", ma che esprimevano tutta la sua sofferenza e lo aiutavano a sentirsi meno solo condividendola con il resto del mondo.



Poi alle soglie della sua uscita lo stesso Young aveva deciso di cambiare il disco da pubblicare sostituendolo con "Tonight's the Night" un altra pietra miliare nella discografia del cantautore. Nel corso di questi anni Young ha cantato in concerto alcune di queste canzoni altre le ha solamente incise in studio, scusandosi poi con il suo pubblico attraverso un biglietto dove spiegava le ragioni, dicendo che era giunto il momento di pubblicare l'album dopo 5 decenni che giaceva nascosto in fondo ai suoi progetti. L'album si compone di 12 tracce, di queste ben 5 sono già state pubblicate, ma la chicca è che in questo album sono in versione originale, citiamo la prima volta di "The Loner" in versione originale. Il solitario come veniva chiamato, brano che fa da ponte tra "Harvest" e "Comes a Time".