SOCIETÀ

Lavorare con chi detesti? Si può fare!

Sette consigli per collaborare anche con i colleghi "odiosi"

Lavorare con chi detesti? Si può fare!.

Sul lavoro può capitare di dover collaborare con colleghi che proprio non ci vanno a genio. Come fare? Spesso ci impegniamo a migliorare i rapporti personali, ma gli esperti in conflitti aziendali, al contrario, ci invitano a gestire comunque il rapporto conflittuale senza per questo cercare di diventare "amici".

Cercare l'armonia totale in un gruppo, dice Adam Kahane, autore di un manuale dal titolo "Collaborare col nemico", è spesso irrealizzabile. Meglio cercare una collaborazione "elastica" pronti a tutto per raggiungere l'obiettivo lavorativo. Kahane ci consiglia sette suggerimenti:

1- è indispensabile essere elastici, aprirsi al conflitto, restare aperti ad ogni modifica del nostro progetto

2- non credere di avere la verità in tasca, perché dire "io ho ragione e tu torto" diventa "io sono superiore e tu inferiore", ma ciascuno ha una sua verità

3- per collaborare è necessario litigare, non basta parlare, bisogna anche arrivare al conflitto (solo verbale, ci raccomandiamo)

4- non si può pensare di dare priorità al bene di tutti, qualcuno deve cedere, magari anche noi, e poi si prosegue verso l'obiettivo comune

5- possiamo influenzare il futuro, ma non prevederlo o controllarlo. Per raggiungere lo scopo la rotta si può/deve modificare di volta in volta

6-utilizziamo "l'ascolto disponibile" cioè quattro modi diversi di ascoltare a seconda delle necessità:

    a) downloading, ascoltiamo solo noi stessi

    b) dibattito, si ascoltano le idee oggettivamente

    c) dialogo, si ascoltano gli altri con empatia

    d) presencing, si ascolta andando oltre le proprie idee, e si scopre, nonostante le differenze, uno scopo condiviso

7) smetterla di dare la colpa agli altri, ed invece focalizzarsi sul proprio contributo, analizzandolo in positivo/negativo


Riassumendo: ce la possiamo fare?

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