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Mary Shelley e quel romanzo rivoluzionario

Anche il nome stesso di Frankenstein è entrato nel linguaggio comune, sta ad indicare qualcosa di innaturale, orrendo e spaventoso

di Mirco Zani
2 feb 2022
Mary Shelley e quel romanzo rivoluzionario

Esattamente 171 anni fa, il 1°febbraio del 1851 scompariva la scrittrice Mery Shelley divenuta famosa in tutto il mondo grazie ad un romanzo di fantascienza definito "rivoluzionario": Frankenstein. Anche grazie al fatto  che ha visto l'ingresso di una donna in un campo letterario fino ad allora riservato ai signori uomini. Ma come nacque quel romanzo non tutti lo sanno. Siamo in Svizzera nell'estate del 1816 Mery Shelley e il suo fidanzato "Percy Bysshe Shelley", stanno trascorrendo una vacanza e insieme a loro ci sono lo scrittore e scienziato John William Polidori, il poeta Lord Byron e Claire Clairmont, la sorellastra di Mary.

A causa del maltempo che li costringeva ad una forzata permanenza al chiuso, al contrario di esplorare la natura come si erano prefissati, decisero di indire un concorso letterario. Il gioco consisteva nello scrivere ognuno  una storia spaventosa. Sfida accettata, ma Mary all’inizio non sembrava avere idee, ma la folgorazione le arrivò con un incubo, nella notte del 22 giugno. La giovane non riusciva a dormire, tormentata e quel incubo la fece svegliare di soprassalto. Era rimasta impressionata dai discorsi di Erasmus Darwin che teorizzava sulla vita dopo la morte di altri protozoi.

Siamo in pieno ottocento epoca dove si stavano conducendo diversi esperimenti sull’elettricità e il gas. Grande punto di partenza fu la "phantasmagoria", ovvero studi sulle entità sovrannaturali. Il sogno fece vedere a Mery un uomo disteso che, una volta avviato un potente motore, mostrava segni di vita. Fu il punto di svolta, tormentata da quella visione scrisse il romanzo di getto. Lei stessa parlando di quella notte dirà :"La mia immaginazione, spontanea, mi possedeva e mi guidava, regalando alle immagini successive che sorsero nella mia mente una vividezza ben oltre i consueti limiti della rêverie. Ho visto il vivido fantasma di un uomo disteso, e poi, al funzionamento di qualche potente macchina, dare segni di vita e muoversi con un movimento inquieto, semi-vitale".  Era nato, Frankenstein. 

Lo pubblicherà, non senza difficoltà dal momento che si scopriva fosse scritto da una donna, nel 1831 quando la Shelley aveva solo 19 anni.














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