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Neo genitori, arriva la diaper revolution!

Il primo impianto che consente il recupero differenziato di plastiche, cellulosa e polimeri super assorbenti

di Lia Fiorio
24 ott 2019
Neo genitori, arriva la diaper revolution!

I bebè crescono velocemente, ma i loro pannolini impiegano 500 anni per degradarsi. Ogni bambino viene avvolto, nei primi 3 anni di vita, da una media di 4500 pannolini, che corrispondono a circa 20 alberi di grandi dimensioni. GreenPlanet ha fatto una ricerca: "Ogni giorno in Italia vengono utilizzati circa sei milioni di pannolini che, una volta gettati via diventano una pericolosa fonte di inquinamento. Non solo per i materiali e i processi per realizzarli ma anche perché, sommati insieme, rappresentano ben il 10% di tutti i rifiuti urbani; inoltre si tratta di rifiuti con tempi di smaltimento lunghissimi che necessitano di circa 500 anni per decomporsi. Ma c’è anche un’altra problematica legata ai pannolini usa e getta per i bebé: la presenza di rifiuti organici rischia di provocare contaminazioni sia nel terreno sia nelle falde acquifere."


Ma è possibile riciclare al 100% pannolini usati? Sì: tutti possono essere trasformati in stampelle, mollette, sedie di plastica, in cartoni da imballaggio industriali o anche in nuovi prodotti assorbenti. Di chi è il merito? Di Fater Smart, questa azienda veneta che lo scorso anno ha ricevuto il Premio Sviluppo Sostenibile per il settore rifiuti e risorse ad Ecomondo. ha messo a punto un efficace processo di riciclo, così che tutti i prodotti assorbenti che prima finivano in discarica o in un inceneritore, possono insomma tornare a nuova vita. Lo sanno bene in provincia di Treviso, a Lovadina di Spresiano, dove da poco più di un anno ha preso piede una bella realtà di riciclo e riuso. Un processo industriale di riciclo al 100%, fiore all’occhiello dell’Italia.


Nella fase iniziale attraverso il porta a porta si raccolgono i prodotti assorbenti per la persona usati, il materiale raccolto arriva all’impianto di riciclo pannolini, dove inizia il processo di recupero. Dopo il lavaggio e la sterilizzazione in autoclave, si separano plastica, polimero super assorbente e cellulosa, che una volta rigenerati tornano a nuova vita. Da una tonnellata di pannolini, al netto degli scarti, si ottengono fino a 150 chilogrammi di cellulosa, 75 kg di plastica e altrettanti di polimero super assorbente

L’impianto pilota veneto tratta per ora 1.500 tonnellate di pannolini e assorbenti all’anno. La previsione è di arrivare a circa 10mila tonnellate di pannolini all’anno, evitando così di conferire in discarica oltre 13mila metri cubi di materiale in 12 mesi, con un risparmio di 3mila tonnellate in un anno di emissioni di anidride carbonica.


Una bella realtà, non credete? Intanto, se voi siete lontani da un simile impianto o la vostra città non prevede la raccolta indifferenziata di questi prodotti, potete sempre ricorrere ai pannolini lavabili. Un'altra soluzione altamente ecologica e non così difficile da adottare.




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