Logo San Marino RTV

Raimondo Vianello il cinico gentiluomo

È stato un vero mostro sacro della televisione e non solo e ha lasciato un vuoto incolmabile

14 apr 2020
Raimondo Vianello il cinico gentiluomo

Nasce a Roma il 7 Maggio del 1922 ed inizia la sua carriera di attore nel teatro rivista , poi negli anni 50 passa al cinema dove lavora al fianco di comici del calibro di "Totò" e "Ugo Tognazzi" ed è proprio con quest'ultimo che conosce il grande successo e la popolarità, ma grazie alla televisione. Nel 1958 l'incontro con la persona che trascorrerà al suo fianco 52 anni come moglie e compagna di lavoro, "Sandra Mondaini" che sposa nel 1962.


Dal 1954 al 1959  va in onda "Un due tre" uno dei primi varietà televisivi di un successo strepitoso a condurre Vianello e Tognazzi. Ma tutto si interrompe bruscamente in seguito ad una battuta politica che fa imbestialire i vertici Rai di allora e basata su un incidente occorso all'allora presidente della Repubblica Gronchi caduto per non aver centrato la sedia sulla quale doveva accomodarsi. Lo sketch si apriva con i due conduttori in piedi davanti ad un tavolo, al momento di sedersi Tognazzi cade non centrando la sedia e Vianello guardandolo dall'alto verso il basso gli dice " Ma chi ti credi di essere?" Finita la puntata al rientro nei camerini i due trovarono le lettere di licenziamento e il programma fu cancellato dai palinsesti Rai.



Il ritorno in Tv di Raimondo questa volta lo vede insieme alla sua sposa Sandra e con loro Gino Bramieri, il trio riscuote molto successo con "Sayonara Butterfly" (1959) di Marcello Marchesi, Puntoni e Terzoli, parodia dell'opera pucciniana.


Ma è con i piccoli drammi della vita quotidiana, con le traversie che il vivere accanto ad un altra persona siamo costretti a fronteggiare che Sandra & Raimondo danno il meglioo di loro. A partire dagli anni 70 portano in televisione: "Sai che ti dico?", "Tante scuse", "Di nuovo tante scuse" "Noi... no!" e "Stasera niente di nuovo" ponenedo l'attenzione sul garbo e la signorilità della comicità spietata e  cinica di Raimondo, infatti il suo essere garbato, mai volgare e mai sopra le righe gli permette al tempo stesso di essere feroce e molto poco politcamente corretto nel rappresentare vizi e debolezze dell'essere umano.



Nel 1982 Sandra e Raimondo lasciano la Rai per approdare alla neo nata Canale 5 di Silvio Berlusconi, per restarci fino a fine carriera.Debuttano con "Attenti a noi due", dove replicano la fortunata formula dei varietà precedenti. Alla Fininvest porteranno il loro bagaglio di esperienza e la loro comicità in programmi che li vedono protagonisti e che per loro sono terreno nuovo come i quiz. Conducono infatti "Zig Zag" e  "Il Gioco dei Nove". Ma è nel 1988 che confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno,il loro straordinario successo. Quell'anno infatti debutta la sit-com "Casa Vianello".



Manco a dirlo il successo è clamoroso: con 16 stagioni è la sit-com più longeva e di maggior successo della tv italiana, e la frase della Mondaini, "Che barba, che noia", che chiudeva ogni episodio, è rimasta un cult. Negli anni 90 Raimondo riesce a coniugare la sua passione per il calcio e il suo lavoro, la televisione. Gli affidano la conduzione di "Pressing" , il talk show sportivo della domenica sera di Italia 1, per nove stagioni, dal 1991 al 1999,  Il miglior Pressing di sempre, (opinione personale). Nel 1998 Raimondo fa un ritorno in Rai per condurre al fianco di Eva Herzigova e Veronica Pivetti la 48sima edizione del "Festival di Sanremo".



L'ultimo lavoro con Sandra è sempre per Canale 5: il tv movie "Crociera Vianello", andato in onda nel 2008, mentre nello stesso anno la coppia viene premiata da Pippo Baudo al Festival di Sanremo con il Premio alla creatività assegnato dalla SIAE.

Raimondo Vianello si spegnerà a Milano  il 15 aprile del 2010 all'età di 88 anni, resta uno dei personaggi più amati della storia della tv e del cinema italiano. Cinque mesi dopo, il 21 settembre, sempre al San Raffaele di Milano, si è spenta la Mondaini. Ed entrambi hanno lasciato un vuoto incolmabile.



 








Riproduzione riservata ©