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Reggiseno no o reggiseno sì? Breve storia del capo intimo

27 Luglio: arriva il Free Nipple Day. Via il reggipetto! come 40 anni fa

di Lia Fiorio
25 lug 2019
Reggiseno no o reggiseno sì? Breve storia del capo intimo

La mobilitazione si chiama #freenipplesday, cioè Giornata dei capezzoli liberi, partirà da Torino, ed è stata lanciata sui social media da due ragazze, principalmente a sostegno della comandante della Sea Watch, criticata per essersi presentata in procura senza il capo intimo, ma "la protesta ha anche un intento ironico e provocatorio" hanno spiegato le promotrici.

E questo ci riporta agli anni '70 quando sventolare un "reggipetto" come ancora qualcuno lo chiamava, aveva un significato ben preciso. Nel movimento femminista nacque la corrente del "Burn the bra" (brucia il reggiseno), in considerazione di quanto costrittivo e scomodo potesse essere questo indumento, giudicato dai gruppi femminili un simbolo delle limitazioni che la società impone(va) alle donne.



La storia del reggiseno ha radici lontanissime, dall'Egitto in poi passando per Creta, la Grecia e via via tutte le civiltà antiche. Ma quando nasce in chiave moderna? Una leggenda metropolitana pretende che il reggiseno sia stato inventato da un tale Otto Titzling (che in inglese suona come "fascia per tette") il quale avrebbe perso una causa contro Phillip de Bra (che in inglese suona come "riempi il reggiseno").

Più reale è la storia di Mary Phelps Jacob, una socialite diciannovenne di New York, che nel 1910 acquistò un abito trasparente per un ballo di debuttanti. All'epoca il solo capo intimo accettabile era il temibile corsetto con stecche di balena. Mary aveva un seno prosperoso, e vide che il risultato era davvero un pugno nell'occhio, le stecche sbucavano vistosamente dal tessuto leggerissimo dell'abito. Insoddisfatta della soluzione, con l'aiuto della cameriera legò due fazzoletti di seta con un po' di nastro rosa e del filo. 

Immaginiamo come sia stata assillata dalle altre ragazze al ballo, che volevano sapere come faceva a muoversi tanto liberamente, e quando il giorno dopo mostrò il nuovo pezzo di biancheria alle amiche, tutte lo volevano. Un giorno, ricevette da uno sconosciuto la richiesta di uno dei suoi aggeggi, offrendole un dollaro a pezzo. Un affare interessante. Da lì in brevetto e la commercializzazione. Semplice ma geniale!

Il reggiseno ora è indossato dalla stragrande maggioranza delle donne, nella società occidentale. I sondaggi indicano dal 75% al 95%. In nessuna epoca come quella di oggi è mai stato disponibile un ventaglio così ampio di stili e modelli, a fascia, a balconcino, sportivi, recentemente non più nascosti sotto gli abiti ma in bella vista, grazie alla creazione di reggiseni-gioiello. Ma sono tante le persone, comuni od esperti di moda, che sembrano domandarsi sempre di più quale spazio e quale funzione abbia ancora il reggiseno, e se non farà prima o poi la fine di collant, giarrettiera e calze. Spariti perlopiù dai cassetti della biancheria femminile.



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