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Sante e Costante, ovvero Il Bandito e il Campione

Amici dall'infanzia con destini e strade diverse

di Mirco Zani
18 mar 2020
Sante e Costante, ovvero Il Bandito e il Campione

"«Vai, Girardengo, vai grande campione, nessuno ti segue su quello stradone! Vai Girardengo, non si vede più Sante è sempre più lontano, è sempre più distante!» 

18 marzo 1893 a Novi Ligure nasce Costante Girardengo, ancora non lo sa, ma lui da grande sarà "il primo Campionissimo nella storia del ciclismo italiano", divenne professionista nel 1912 e lo rimase fino al 1936,  vincendo due volte il Giro d'Italia (nel 1919 e 1923), sei volte la Milano-Sanremo (nel 1918, 1921, 1923, 1925, 1926 e 1928) e poi tre volte il Giro di Lombardia e tre volte il Giro del Piemonte. Suo è ancora il record di vittorie nei campionati italiani su strada con nove successi totali. 

Anche Sante era nato a Novi Ligure il 14 Agosto del 1899, ma la vita per lui aveva in serbo altre strade. All'anagrafe Sante Pollastri, amico d'infanzia di Costante da grande diventa un " criminale e anarchico italiano, condannato per rapine e omicidi, divenuto già in vita oggetto di resoconti leggendari sulla sua persona e le sue attività nonostante macchiato di crimini atroci". Ancora oggi non si conoscono esattamente i motivi per cui Pollastri divenne un ricercato e un acerrimo nemico dei Carabinieri: tra le ipotesi vi è l'uccisione di un parente da parte dei militi dell'Arma (un cognato che con lui stava fuggendo dopo aver svaligiato un appartamento) o il fatto che la sorella, Carmelina, fosse stata violentata da un carabiniere. Narrano le storie che comunque Sante nel 1918, avrebbe ucciso il presunto colpevole e si sarebbe dato alla macchia.

Questa sua latitanza prolungata e l'amicizia che fin da fanciulli lo legava al campionissimo fecero nascere delle leggende che ancora oggi, non tutte, hanno radici nella realtà, addirittura c'è chi sostiene che l'incontro tra i due non avvenne mai. Ma la leggenda vuole che Sante appassionato di ciclismo e primo tifoso del amico Costante, seguisse da vicino la straordinaria carriera del suo compagno di giochi da bambino e proprio questa sua passione gli farà commettere l'imprudenza che lo porterà dritto nelle patrie galere.

Parigi 1932 una gara su pista alla quale partecipa anche il campione Girardengo, per il Pollastri è una tentazione troppo forte quella di poter riabbracciare il suo amico e decide di andarlo ad applaudire e rivedere. Si videro dietro le quinte di quella gara parigina, Costante sapeva che la Polizia stava cercando il suo amico dappertutto e ne vederlo rimase come impaurito, temeva fortemente di essere travolto da uno scandalo dal quale difficilmente ne sarebbe uscito. A riconoscere il bandito fu il massaggiatore di Girardengo, Biagio Cavanna anche lui novese di nascita e che qualche anno dopo vide lungo indicando in un ragazzino alto e magrolino un altro grande campione del ciclismo. Per la cronaca il ragazzino era tale Fausto Coppi. Biagio riconobbe il pollastri da un particolare fischio che faceva per attirare l'attenzione di Costante. Si fermarono a parlare con il bandito, fino all'arrivo dei Carabinieri, dandogli appuntamento a Novi Ligure, ma Sante a quell' appuntamento non ci arriverà mai. 

Sante fu condannato all'ergastolo e inviato a scontare la pena sull'isola di Santo Stefano e dopo  32 anni di carcere, fu graziato nel 1959 dal presidente Giovanni Gronchi. Passò gli ultimi 19 anni della sua vita a Novi, praticando l'attività di commerciante ambulante di stoffe. Morì ottantenne il 30 Aprile 1979  nella cittadina piemontese, 10 mesi dopo il suo amico e campione Costante che si spense il 9 Febbraio 1978. Le sue spoglie riposano nella tomba di famiglia nel cimitero di Cassano Spinola, accanto alla moglie Agostina Priano, i figli Ettore e Costante Luciano e le rispettive nuore. Pollastri è sepolto al cimitero di Novi Ligure, suo paese natale

  





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