MUSICA

Sono gli Abba il sogno proibito di Amadeus

Portarli sul palco dell'Ariston, è uno dei colpi che si sta cercando di mettere a segno per il prossimo Festival di Sanremo

Sono gli Abba il sogno proibito di Amadeus.

Dall'alto dei loro 400 milioni e più di dischi venduti in tutto il mondo, gli Abba sono e rimangono il gruppo musicale pop svedese, e, in generale, il gruppo scandinavo di maggiore successo. Il nome del gruppo deriva da un acronimo formato dalle lettere iniziali dei nomi dei membri: Agnetha, Benny, Björn e Anni-Frid, in seguito la prima 'B' nella seconda versione del logo del nome del gruppo appare rovesciata a partire dal 1976 ᗅᗺᗷᗅ in tutte le copertine dei loro dischi e del materiale promozionale. Il gruppo si costituì intorno al 1970 con la formazione che avrebbe sempre mantenuto: Björn Ulvaeus, Benny Andersson, Agnetha Fältskog e Anni-Frid Lyngstad (meglio conosciuta come "Frida"). Quattro anni dopo erano già all'apice della loro carriera musicale dopo aver vinto l'edizione dell'Eurovision Song Contest nel 1974 con Waterloo. E proprio «Waterloo» è stata scelta nei mesi scorsi come la miglior canzone di sempre dal pubblico della Bbc, invitato a votare il brano preferito tra quelli che hanno partecipato all'Eurovision Song Contest, prima tappa di una carriera che li avrebbe portati per più di un decennio in cima alle classifiche di tutto il mondo.


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Da allora raggiunsero grande successo e popolarità mondiali. Il gruppo si sciolse nel 1982 e, per più di trent'anni, nessuna riunione venne più progettata dai quattro. Il 15 marzo 2010 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Amadeus il miracolo lo fece la passata edizione del Festival con i Ricchi & Poveri, quest'anno punta proprio a loro, gli Abba, volendoli portare sul palco del Teatro Ariston. L'impresa si presenta alquanto ardua per il conduttore anche perché è vero che il quartetto già nel 2018 è tornato in sala d’incisione per una reunion, ma fu nel 2000 che proposero agli ABBA di riunirsi per un tour di 100 concerti in cambio di un compenso pari ad un miliardo di dollari, ma rifiutarono dicendo che non lo facevano "per non deludere i fan".

Speriamo che ad Amadeus e all'Italia non sappiano dire di no. 



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