America's Cup: New Zealand surclassa Oracle

Coefficiente umano al potere, nel bene e nel male. Le prime due regate di finale di Americas' Cup si sono giocate sul filo delle abilità individuali all'interno di due super equipaggi, alla luce di quanto i dati rilevano: Oracle detentore aspettava New Zealand, giustiziere di Luna Rossa in Louis Vuitton Cup. Il defender statunitense di Spithill vola in poppa, concede qualcosina in bolina. Sostanzialmente le imbarcazioni quasi si equivalgono. La differenza come detto l'hanno fatta gli uomini: quello da copertina per i kiwi è Dean Barker, che brucia l'omologo australiano sul suo terreno di scontro favorevole, la partenza. La mezza lunghezza di vantaggio con cui riesce ad avviare la prima manche risulterà decisiva, complice un errata valutazione del tattico di Oracle, John Kostecki, tra l'altro proprio di San Francisco.
I neozelandesi si aggiudicano poi anche la seconda regata, dopo aver schivato il tentato tocco da parte di Oracle, sottovento: la manovra di Spithill, fosse andata a buon fine, avrebbe portato ad una penalità per i kiwi e ad un epilogo presumibilmente diverso da quello che ha visto l'equipaggio di Barker aprire la seconda regata con la solita mezza lunghezza di vantaggio e chiudere con 52 secondi di vantaggio. La situazione dice 2-0 New Zealand, o meglio Oracle si trova a -2 per la penalità subita dalla giuria: chi si aggiudica nove regate mette le mani sul titolo. Per Oracle la situazione è già critica.

l.p.

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