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In attesa di Rad Belgrado-Tre Penne

29 giu 2011
Travagliata, complicata. La storia della Serbia è quella dei Balcani, dell’ex Jugoslavia. Di una nazione che vuole forse pensare anche un po’ meno al suo passato. Belgrado non è solo la capitale, ma simbolo e immagini della cultura serba, delle scienze e dell’arte. I fiumi Danubio e Sava la circondano per farne una vera e propria “porta” dei Balcani, così come è stata ribattezza. Con settemila anni di storia è una delle città più antiche del vecchio continente. Durante la guerra del Kosovo i bombardamenti avevano colpito e distrutto molti dei simboli politici ed economici del paese. Di quegli anni, non c’è ormai quasi più traccia. La ricostruzione ha cancellato ogni segno, anche perché la volontà dei più è quella di fare di Belgrado e la Serbia l’ “entrata” dell’Europa così come racconta la sua storia
Tra queste c’è proprio il Rad Belgrado. L’avversario del Tre Penne non avrà il blasone di Partizan o Stella Rossa, ma di certo si preannuncia di altissimo livello. L’unica partecipazione alla Coppa Uefa risale all’edizione 89/90, quella vinta dalla Juve in finale contro la Fiorentina. Doppia sfida contro l’Olympiacos, vittoria all’andata, ko ed eliminazione al ritorno. Un’attesa troppo lunga che il Rad ha intenzione di interrompere con una grande prestazione. Quella che vogliono trovare anche i giocatori del Tre Penne per onorare a meglio l’impegno internazionale.

Nel video l’intervista ad Alex Gasperoni (centrocampista Tre Penne)

Elia Gorini

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