Calcio: aperti gli stadi sotto le 10.000 persone di capienza

Calcio: aperti gli stadi sotto le 10.000 persone di capienza.
Una settimana basta e avanza ad espletare i lutti e lavare le coscienze. Il calcio a numero chiuso ricomincia dai pollai.
Cancelli aperti solo negli impianti perfettamente in regola col decreto Pisanu, o in quelli con capienze inferiori ai 10.000 che sono esentati dal rispetto delle norme. Sarà che i delinquenti si esaltano solo sui grandi palcoscenici.
Tifosi SI ad Arezzo, Crotone, Rimini, Spezia e Vicenza. Vietato guardare dal vivo a Brescia, Lecce, Modena, Napoli, Pescara e Trieste: manca il tornello della felicità. E comunque si ricomincia senza anticipi con il sapore antico della rata unica.
La contemporaneità è il valore ritrovato post tragedia, ma la regolarità sportiva è comunque messa a repentaglio: alcune squadre perderanno l’apporto del proprio pubblico, un valore affettivo al di là del danno economico che devono calcolare i presidenti.
Furibondo quello del Napoli De Laurentis che minaccia causa di risarcimento al governo, sportivissimo il patron del Rimini. Per i motivi di cui sopra al vecchio Neri la gente ci sarà, ma di ritorno dall’assemblea di Lega Bellavista appare tutt’altro che soddisfatto. Un calcio così non piace nemmeno a lui.

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