Calcio: il giorno di Rimini-Cesena

Calcio: il giorno di Rimini-Cesena.
Pacchi di ansiolitici già abbondantemente consumati, il cuore di due città batte già sulla soglia di attenzione. Ma l’attesa è finita e in un certo senso meglio così. Almeno decide il campo e non se ne parla più. Logico attendersi un Rimini d’attacco, fallire la prima sarebbe un po’ come morire. Il Cesena ha due risultati su tre e un ritorno nella bolgia del Manuzzi. Pronostici più che vietati, impossibili. Acori sembra deciso: Bonura esterno sinistro, e Ricchiuti a svariare dietro l’unico attaccante di ruolo: Floccari. Detta così sembra più offensivo il Cesena. Cavalli e Bernacci con Ranalli a supporto. Valli a capire gli allenatori, e soprattutto vallo a capire un derby così. Fuori dal campo si sprecano gli appelli al buonsenso, 650 uomini vigileranno sulle smanie degli esagitati per regalare alla Romagna una domenica di calcio tra le sue due massime espressioni: in attesa di calcio vero, questo è quello che passa il convento. Stadio esaurito, coreografie attese da brividi. Già in campionato il Neri si presentò vestito di biancorosso, difficile fare meglio ma uno sforzo in più per i play-off si può pur fare. Attorno allo stadio sarà tutto molto blindato e molto surreale, ma dentro conterà solo il calcio. E visto che mai come in questo caso è difficile sapere chi è più forte, non c’è nessuna violazione di par condicio, forse solo poca fantasia, nell’augurare che vinca il migliore.

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