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Il calcio italiano rischia il crack

13 mag 2010
Il calcio italiano rischia il crack
Il calcio italiano rischia il crack
Il futuro prossimo del calcio affidato ai giudici. Se infatti domani il tribunale di Milano darà ragione a Conto TV, per la pedata nostrana, il fallimento è alle porte. I fatti. La Lega cede i diritti dei prossimi due campionati a Sky per 1 miliardo e 149 milioni di euro, oltre 2.000 miliardi delle vecchie lirette. L’emittente porno pay tv fa ricorso chiedendo la sospensione del contratto per mancanza di concorrenza per il digitale satellitare, dato tutto a Murdoch. Concorrenza prevista dalla legge Melandri. Se si fa il conto che le società traggono dalla licenza dei diritti audiovisivi buona parte del loro fatturato, 900 milioni su un miliardo e 400 milioni di ricavi, è facile prevdere cosa succederebbe se il Tribunale di Milano si pronunciasse a favore della sospensione. Le società di A vedrebbero pregiudicata la loro sopravvivenza. Infatti non potrebbero portare i contratti in banca come garanzia per avere credito immediato e con esse le società della categorie inferiori che vedrebbero sparire le risorse ridistribuite all’interno del sistema. 70 milioni in meno alla B, 14 alla Pro e 10 ai dilettanti. Un disastro. Tra l’altro i club di serie A hanno già incassato l’anticipo di Sky per il 2010: 28,55 milioni. Soldi già spesi. Parecchi club non sarebbero in grado di restituirli. Da parte dell’assemblea di Lega si fa notare che Conto Tv non ha mai partecipato ad un bando per la A e non ha pagato neanche il contratto di Coppa Italia, circa 500mila euro. I presidenti della società comunque incrociano le dita e mai come questa volta è il caso di dire: “che Dio ce la mandi buona”.

Piero Arcide

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