Carlino estraneo alla cessione di cocaina a Pantani
E’ preoccupato per l’assidua presenza di Marco Pantani che alloggia in un residence davanti casa sua reclamando in maniera quasi ossessiva quanto gli è stato promesso. La Corte di Cassazione ripercorre con una serie di articolate motivazioni la vicenda che lega gli ultimi giorni di vita di Marco Pantani e Fabio Carlino, assolto dall’accusa di avere procurato droga al campione. Carlino, spaventato dall’insistenza con la quale Pantani gli intima di intercedere con gli amici per provvedere alla consegna, avrebbe chiesto a Fabio Miradossa e Ciro Veneruso che frequentavano la sua abitazione di non vendere più cocaina a Pantani. Alla base anche un contatto con la signora Tonina, la mamma, che è a conoscenza di tutto e diffida i tre dall’accondiscendere alle richieste del figlio. Di lì in poi Veneruso e Miradossa ritengono di non coinvolgere altri nella cessione dello stupefacente che il 14 febbraio 2004 costa la vita al Pirata. Non c’è spazio - dice la Cassazione - per ravvisare comportamenti efficienti o dolosi da parte di Carlino per il quale la Suprema Corte dispone il proscioglimento dall’accusa.
Roberto Chiesa
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