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Cesena-Juventus 2-2

13 mar 2011
Alessandro Matri - Juventus
Alessandro Matri - Juventus
Polvere di Juve solo in due grandi campioni. Del Piero che sarà pure al crepuscolo e Buffon che sarà pure incasinato ma resta il numero 1. Dunque un quarto d’ora di giro palla e il capitano apre la partita: coast to coast e palla giusta per il taglio perfetto di Matri. Palo lontano e addio. E adesso alla a tirar su. Invece la terza linea juventina è un groviera, Giaccherini va dentro come il coltello nel burro. Gioca di sponda col palo e adesso chi può spiegare come sia riuscito a non far gol alzi la mano. Non è mica serata: ancora un gran Del Piero spacca l’incrocio e Matri ci mette la faccia. Insomma quasi senza accorgersene il Cesena è sotto di due gol. In altri tempi sarebbe stata la fine. Ma il nuovo Ficcadenti rivitalizzato, “marinato” dalle scosse di assestamento dei quadri tecnici ha coraggio. Ne ha meno Bergonzi che non può non dare il rigore ma si inventa il modo e la maniera di non espellere Buffon. Sarà la sudditanza o chissà cosa, ma la coscienza del fischietto genovese martella il cervello e Motta veniale su Giaccherini si prende un secondo giallo che mai altrimenti. Va beh, Jimenez riapre e c’è un tempo per la vecchia signora da giocare il 10. I cambi di Del Neri fanno imbestialire il popolo-Juve, e un gran Buffon non solo non è stato espulso ma adesso pittura. Il primo bambino è su Colucci. Poi l’ex campione del mondo si concede in doppia copia. Monumentale su Jimenez, più che altro fortunato quando di trova addosso una ciabattata di Bogdani sporcata da Bonucci. L’ultimo balzo precapitolazione è su Malonga giocato al momento giusto dal nuovo lucidissimo Ficcadenti, poi invece Parolo la mette di giustezza e salta il banco. Finisce come sempre con tutto lo stadio che manda al diavolo l’allenatore ma stavolta non è Ficcadenti.

Roberto Chiesa

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