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Cesena in serie B

21 giu 2004
Cesena in serie B
L’esilio dal calcio vero è durato quattro anni. Il Cesena è di nuovo a casa. Ha vinto a Lumezzane in una giornata in cui ha giocato di più, sofferto di più, corso di più e picchiato di più. Insomma: ha vinto chi ha fatto di più. Il debito verso una città intera da troppo tempo costretta a dimenarsi nelle acque limacciose della terza serie è stato saldato. Anche se non è stato facile e pareva addirittura non fosse giornata. Minuto dodici va in scena la commedia “come si fa a non far gol”. Il Lume si accontenta, gestisce, sembra la copia sbiadita di quella squadra tosta e inespugnabile apparsa al Manuzzi. Si gioca ad una porta almeno per 45 minuti, ma il risultato non si sblocca e il cronometro che corre e corre dice Lume. Ripresa più bloccata. Il Cesena ha speso molto, ma D’Astoli se la gioca alla Trap e preferisce chiudere gli spifferi. Ci vogliono i supplementari e un gol di Biserni a riportare il sogno in Romagna. Sogno che due minuti dopo riprende la strada della Val Trompia. Il nuovo entrato Russo gela il popolo bianconero. Strada fa un gestaccio e Castori si prende nell’ordine un po’ di insulti, due cazzotti e insomma in trenta secondi può succedere di tutto. Il bollettino parla di 5 espulsi. D’Astoli, Castori, Pestrin, Piovani, Sella. Si riprende e Strada ne vuole ancora. L’espulsione gli evita altri schiaffi, poi Ambrogioni riporta tutti in B. Il popolo gode, il Lumezzane annuncia ricorso e minaccia di ritirare la squadra. Forse è una cosa saggia. Almeno in attesa di fare lo stadio.

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